Commercio, Istat: ad agosto scende export extra Ue

La fotografia dell’Istat non ha lasciato dubbi: ad agosto, relativamente all’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue, è stimato “un calo congiunturale per le esportazioni (-5 per cento) e un aumento per le importazioni (+6,5 per cento)”.

La flessione su base mensile dell’export, peraltro, è determinata “dal calo delle vendite di beni strumentali (-19,8 per cento) e di energia (-17,6 per cento) mentre sono in aumento quelle di beni intermedi (+10,8 per cento), beni di consumo durevoli (+1,3 per cento) e non durevoli (+3,2 per cento). Dal lato dell’import, la crescita congiunturale interessa tutti i raggruppamenti, a esclusione dell’energia (-4,9 per cento)”.

Non solo: per quanto concerne il trimestre giugno-agosto 2021, rispetto al precedente, “l’export aumenta del 3,1 per cento per effetto soprattutto delle maggiori vendite di beni strumentali (+5,7 per cento) e beni intermedi (+4 per cento). Nello stesso periodo, l’import registra un incremento congiunturale del 6,7 per cento, cui contribuiscono in particolare i forti aumenti degli acquisti di beni di consumo durevoli (+18,4 per cento) e beni intermedi (+13,1 per cento)”.

Sempre ad agosto 2021, “l’export aumenta su base annua del 15,7 per cento. L’aumento, generalizzato, è particolarmente elevato per energia (+80,6 per cento). L’import segna una crescita tendenziale ancora più sostenuta (+39,9 per cento), con incrementi per tutti i raggruppamenti, i più marcati per energia (+88,5 per cento), beni di consumo durevoli (+50,7 per cento) e beni intermedi (+50 per cento)”. Tra le altre cose, “la stima del saldo commerciale ad agosto 2021 è pari a +1.583 milioni, in calo rispetto ad agosto 2020 (+3.581). Diminuisce anche l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +5.231 milioni per agosto 2020 a +4.719 milioni per agosto 2021).

Allargando la maglia del discorso, ad agosto “l’export segna forti aumenti su base annua verso quasi tutti i principali Paesi partner extra Ue; gli aumenti più ampi riguardano Paesi Mercosur (+45,8 per cento), Stati Uniti (+16,9 per cento), Paesi Opec (+16,4 per cento), Turchia (+14,4 per cento) e Cina (+13,1 per cento). Diminuiscono le vendite verso Paesi Asean (-4,7 per cento), Giappone (-3,3 per cento) e Svizzera (-1,3 per cento)”.

Infine “gli acquisti da Russia (+107 per cento), India (+87,3 per cento), Turchia (+51 per cento), Cina (+42,5 per cento) e Paesi Opec (+37,4 per cento), registrano incrementi tendenziali particolarmente ampi. Solo le importazioni dal Regno Unito risultano in calo (-9,9 per cento).

Aggiornato il 27 settembre 2021 alle ore 11:53