Gli usi diretti del Gnl (gas naturale liquefatto) di piccola taglia nei trasporti e nell’industria non sono più solo una promessa, ma una solida realtà della transizione energetica globale. Numerosi sono gli analisti economici che guardano con interesse alle prospettive energetiche del settore. Anche in rapporto alla blue economy, tale argomento è oggetto di approfondimento. Durante i lavori, presso la Farnesina, dedicati all’Iniziativa WestMed si è discusso del futuro del settore e l’intensificarsi dell’utilizzo del Bio-Gnl. Il Bio-Gnl mescolato al normale Gnl riduce ulteriormente le già eccezionali prestazioni ambientali. Il Bio-Gnl appare come l’ultimo stadio della transizione energetica, nella transizione tra energie fossili ed elettricità da fonti rinnovabili.
Il Bio-Gnl è il protagonista dell’economia circolare dell’attualità. I limiti alle emissioni di inquinanti e agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 esercitano un’enorme pressione sulle tecnologie Gnl. Tutti i motori e gli accessori devono essere ripensati e migliorati. Recentemente, la compagnia italiana Gas and Heat, specializzata nella costruzione di serbatoi criogenici, ha annunciato la spedizione in Sardegna dei primi tre contenitori del deposito costiero Higas da 9mila metri cubi di Gnl in costruzione nel porto di Santa Giusta, Oristano.
Il deposito Higas sarà il primo punto di approvvigionamento costiero di Gnl dell’Italia e del Mediterraneo (un secondo è in costruzione a Ravenna) e permetterà di avviare la metanizzazione della Sardegna, unica regione italiana che non dispone di questa fonte energetica.
Diversamente dai depositi connessi ai grandi rigassificatori di Gnl, l’impianto Higas è stato appositamente progettato e potrà fornire metano liquido per i trasporti marittimi e terrestri pesanti oltre quello compresso per le auto, le industrie e le reti cittadine di distribuzione del gas. Per il successo dell’iniziativa e il rispetto dei tempi, Gas and Heat ha sottolineato l’importanza della dislocazione del proprio cantiere nel Canale dei Navicelli, da Pisa al Tirreno, che permette la movimentazione su chiatte dei grandi manufatti verso il Porto di Livorno.
La nave utilizzata per il trasporto verso la Sardegna è una Heavy Lift specializzata in questi tipi di trasporti. Nonostante il settore del trasporto marittimo sia il meno clima-alterante, l’International maritime organization ha previsto una sostanziale decarbonizzazione del trasporto marittimo entro il 2050. Prospettive che rinnovano il protagonismo del Gnl. Oltre la Sardegna, Ravenna ed Oristano dove alcuni progetti sono già in fase esecutiva, esistono progetti in corso in porti come Livorno, Venezia, Napoli, Augusta; in nessuna di queste realtà il bunkeraggio Gnl è però attualmente operativo.
Gli armatori stanno già investendo in questa direzione, ma sono tuttora in attesa di avere disponibile in Italia una rete di distribuzione efficiente e che consenta un approvvigionamento di gas naturale liquefatto affidabile ed economicamente competitivo.
A livello nazionale bisogna lavorare per creare le condizioni per un utilizzo efficiente e non costoso del Gnl, tra cui, non ultime, le competenze manutentive attraverso la definizione di criteri uniformi di formazione dei tecnici e lo sviluppo del sistema industriale locale. Coniugare nuove proposte in tema di diversificazione energetica e tutela e valorizzazione dell’economia blu può essere un percorso interessante per l’Italia e il suo protagonismo nel Mediterraneo. Un percorso che numerosi analisti, attori economici portuali e commerciali chiedono di intraprendere e intensificare.
Aggiornato il 25 settembre 2019 alle ore 16:30