Mediaset, Berlusconi jr sfida i giganti del web

Mediaset sfida i giganti dell’universo web. Pier Silvio Berlusconi, ad della società, in un’intervista al Secolo XIX e alla Stampa, riflette sulla possibilità che i broadcaster della televisione possano investire di più per tenere testa ai colossi di Internet. Parla a un mese dalla nascita di Media for Europe, di cui anticipa i piani.

Secondo Berlusconi jr., “oggi l’Italia è un Paese che dà poche sicurezze, soprattutto in un settore critico come il nostro, ma la scelta di mettere la sede di Mfe in Olanda “è dovuta solo a questioni di governance. Soltanto unire Mediaset con Mediaset Spagna darà risparmi agli azionisti per 100–110 milioni all’anno, aggregando anche tivù tedesche o francesi la cifra salirebbe enormemente. Ma sarebbe sbagliato concentrarsi soltanto sulle economie di scala”.

Pier Silvio sostiene che “le risorse sarebbero fondamentali per crescere, creare sviluppo per le tv commerciali e garantire il nostro futuro. Oggi tutti i broadcaster televisivi in Europa già portano i propri prodotti sul web e su tutti i device. Ma che cosa succede? Che Mediaset ha la propria piattaforma, ProsiebenSat la sua, Tf1 anche. E nonostante gli sforzi, singolarmente non hanno la forza per confrontarsi e tenere testa agli investimenti e alle dimensioni di Youtube, Google, Facebook. Mettendoci insieme, potremmo investire molto di più, creando una piattaforma all’avanguardia per tecnologia e in grado con un’avanzata raccolta dati su tutto il pubblico europeo di cavalcare la pubblicità del futuro”.

Berlusconi jr. non vede “Netflix e Amazon Prime come nemici: non raccolgono pubblicità e si può collaborare”. Su Vivendi aggiunge: “Pensiamo che anche Vivendi sia consapevole che questo sia il miglior sviluppo possibile”. Conclude: “Vendere a Cairo? Viste le dimensioni potrebbe essere il contrario, ma La7 non ci interessa”.

 

Aggiornato il 02 agosto 2019 alle ore 17:38