Alitalia, perché le compagnie aeree falliscono tutte d’estate?

Con un buco di bilancio stimabile in 300 milioni di euro, Alitalia potrebbe essere sull’orlo del fallimento. A farne le spese rischia di essere ancora una volta il contribuente. Lo sostiene Andrea Giuricin, fellow dell’Istituto Bruno Leoni, nel Focus “Perché le compagnie aeree falliscono tutte d’estate?“.

Scrive Giuricin: “Il settore aereo non sta andando male negli ultimi anni e al contrario quasi tutte le grandi compagnie, chi più chi meno, vede dei margini positivi. A parte Eurowings, società del gruppo Lufthansa alle prese con la ristrutturazione e integrazione di AirBerlin, nessuno degli altri grandi vettori vede un margine operativo negativo. Solamente Alitalia, per ogni 100 euro di ricavi, registra costi operativi superiori a 113 euro al netto delle operazioni straordinarie”.

Alla luce dei dati disponibili, prosegue Giuricin, si può stimare che Alitalia abbia incassato circa 750 milioni di euro relativi a viaggi durante il periodo estivo: “Quanti soldi ha in cassa? Ormai meno di 500 milioni di euro, i soldi che rimangono dal prestito ponte e quindi dai contribuenti italiani. Questo significa che la compagnia ha già bruciato di fatto tutta la cassa (gran parte dei pagamenti relativi ai servizi si hanno dopo l’effettuazione del volo) e che è già sotto di quasi 300 milioni di euro. Un buco enorme che verrà fuori in tutta la sua tragicità a fine estate”.

Aggiornato il 03 aprile 2019 alle ore 12:07