Italia penultima in Ue per tasso occupazione

Mentre l’Europa segna un nuovo picco dell’occupazione nel 2017, l’Italia finisce penultima tra i 28 Stati membri per il livello di impiego, ancora troppo basso, e per il divario uomini-donne, ancora troppo ampio. Peggiorando di una posizione rispetto al 2016. E resta lontana dal suo obiettivo ‘Europa 2020’, ovvero la strategia che fissa gli obiettivi nazionali per arrivare ad avere nella Ue almeno il 75% di occupati tra due anni.

La nuova fotografia dello stato del lavoro e dei progressi dei Paesi dell’Unione europea verso gli obiettivi che si sono dati l’ha scattata Eurostat, che vede in Italia nel 2017 un tasso di occupazione al 62,3%. Peggio fa solo la Grecia, con il 57,8%. Stessa bassa posizione in classifica anche per il divario occupazionale tra uomini e donne: in Italia è al 19,8%, e solo Malta ha uno scarto maggiore con il 26,1%. Un problema, quello della scarsa occupazione femminile, che porta l’Italia ancora una volta in penultima posizione per la percentuale di donne lavoratrici: sono appena il 52,5%, anche se il dato è in crescita. Solo in Grecia l’occupazione femminile è inferiore, al 48%.

Al top ci sono invece la Svezia (79,8% di donne occupate) e la Lituania (75,5%). Dai dati di Eurostat emerge anche che l’Italia è lontana dal raggiungimento dell’obiettivo Ue 2020 di un tasso d’occupazione complessivo del 67%. Il numero di occupati è però in moderato aumento, salendo dello 0,7% rispetto al 2016. In maggior crescita (+0,9%) sono le donne che lavorano, passate dal 51,6% del 2016 al 52,5% del 2017. Salgono in modo deciso (+1,9%) anche gli occupati over 55, seguendo il trend europeo che vede un nuovo picco nel 2017. In Italia sono passati dal 50,3% del 2016 al 52,2% dell’anno scorso, con differenze significative tra uomini (62,8%) e donne (42,3%). Queste ultime sono però in più decisa crescita rispetto alla loro controparte (+2,6% annuo contro 1,1%). L’istituto europeo di statistica segnala anche che, rispetto al 2016, sono aumentati i Paesi che hanno già centrato gli obiettivi 2020. Adesso sono nove, e tra di essi ci sono Paesi Baltici, Germania, Malta, Croazia, Irlanda e Svezia. Quest’ultima ha il tasso di occupazione più elevato d’Europa (81,8%), seguita da Germania (79,2%), Estonia (78,7%) e Repubblica Ceca (78,5%).

 

Aggiornato il 20 aprile 2018 alle ore 20:09