Xi Jinping apre il summit Brics: no a protezionismo

Il presidente cinese Xi Jinping ha aperto ieri il summit Brics dicendo che le economie emergenti devono opporsi con decisione al protezionismo e assicurando che Pechino continuerà a investire sui mercati internazionali e ad accogliere investimenti esteri sul fronte domestico. A Xiamen, dove sono convenuti i leader di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, Xi ha aggiunto che i Paesi partecipanti devono lavorare per l’apertura della governance economica globale perché solo “solo l’apertura porta progresso”, rinnovando le sue posizioni di fronte alle barricate di protezionismo maturate a vario titolo negli Usa di Donald Trump e in Europa. Nel discorso di 40 minuti, il presidente non ha fatto alcun accenno al sesto test nucleare fatto dalla Corea del Nord.

L’evento Brics andrà avanti fino a martedì ed è stato preparato nei minimi dettagli dalla Cina, visto come un’ulteriore prova di crescita del peso politico di Pechino su scala globale dopo il successo del G20 del 2016. Il test nucleare della Corea del Nord ha tutto il potenziale per creare nuovo imbarazzo, anche in vista del delicato passaggio del 18 ottobre, giorno di inizio del 19° congresso del Partito comunista cinese che dovrà rafforzare i poteri di Xi, rinnovare in modo ampio i vertici e favorire la salita ai massimi livelli dei rappresentanti della cosiddetta “sesta generazione”. È la seconda volta quest’anno che Pyongyang rovina i piani di Pechino in merito a un evento internazionale organizzato: a maggio Pyongyang effettuò il lancio di un missile balistico proprio quando i leader di 29 Paesi si riunirono nella capitale cinese per il primo forum Obor, la Nuova via della Seta, progetto economico e politico su vasta scala fortemente voluto e caldeggiato da Xi.

Aggiornato il 04 settembre 2017 alle ore 11:07