Lavoro: entra in vigore il “jobs act per gli autonomi”

La pubblicazione di ieri in Gazzetta ufficiale dà il “la” all'entrata in vigore del cosiddetto “Jobs act degli autonomi”: il disegno di legge, varato (in terza lettura) dal Senato il 10 maggio, disegna un panorama di protezioni sociali ed incentivi allo sviluppo dell'attività inediti per i liberi professionisti. E regolamenta la modalità occupazionale “smart” per i dipendenti, con la possibilità di svolgere le mansioni anche fuori dai locali aziendali, conservando la medesima retribuzione, e servendosi dei dispositivi tecnologici.

Arrivano garanzie in caso di gravidanza, di malattia e di infortunio per gli autonomi che portano avanti un incarico continuativo con un committente: rimanere incinta, o subire un incidente, non comporterà “l'estinzione del rapporto di lavoro, la cui esecuzione”, su richiesta di chi la effettua, rimane congelata, senza diritto al corrispettivo, per un periodo non superiore a “150 giorni per anno solare”, fatto salvo “il venir meno dell'interesse” del cliente. Si potrà percepire l'indennità di maternità, anche continuando ad esercitare la professione.

Allargato il raggio di applicazione della norma sui pagamenti nelle transazioni commerciali tra imprese e fra imprese e Pubblica amministrazione alle negoziazioni tra lavoratori autonomi e imprese, tra lavoratori autonomi e Pa e fra lavoratori autonomi: le fatture dovranno essere saldate entro 60 giorni. Integralmente detraibili dalle tasse, entro il limite annuo di 10.000 euro, le spese affrontate per seguire master, o corsi di aggiornamento, nonché i costi di iscrizione a convegni e congressi.

Il Governo dovrà individuare, attraverso un successivo provvedimento attuativo, funzioni della Pubblica amministrazione (come autentiche di atti e certificazioni) da devolvere agli esponenti delle categorie organizzate in Ordini e Collegi. Esercitando una delega, l'Esecutivo abiliterà le Casse pensionistiche private e privatizzate “anche in forma associata”, affinché possano attivare servizi integrativi di welfare “finanziati da apposita contribuzione”, specie per sostenere iscritti che hanno subito riduzioni del reddito professionale per ragioni involontarie, o sono stati colpiti da “gravi patologie”.

Dal primo luglio 2017 la Dis-coll (l'indennità di disoccupazione per collaboratori) sarà permanente, e coprirà assegnisti e dottorandi di ricerca nelle università, a fronte di un incremento dell'aliquota contributiva pari allo 0,51%. Disciplinato il lavoro 'agile' subordinato. Non è una nuova tipologia contrattuale, ma una “modalità flessibile” di esecuzione degli incarichi: la prestazione si caratterizza per esser effettuata “in parte all'interno di locali aziendali, in parte all'esterno” ed “entro i limiti di durata massima dell'orario giornaliero e settimanale”, con la stessa retribuzione e con l'impiego di strumenti tecnologici.

Aggiornato il 15 giugno 2017 alle ore 13:04