Domani, Sir Roderick David Stewart, detto Rod, compie 80 anni. Tuttavia, il compleanno dell’inossidabile star con una carriera lunga sessant’anni, è stato festeggiato in anticipo. Lo dimostra la foto in basso, pubblicata domenica sera dal cantautore britannico insieme a tutta la famiglia, riunita nel suo nome e in una grande passione: quella per il Celtic Football Club. È un omaggio ai natali scozzesi del padre (che peraltro tifava per l’Hibernian di Edimburgo). Rod Stewart da ragazzo ha deciso di fare il cantante invece del calciatore perché giocare a football e ubriacarsi era troppo difficile. È quanto ha raccontato il musicista nella sua autobiografia. La fortuna lo ha dotato di un timbro di voce rugoso e irresistibile e di una vocazione per l’interpretazione della musica black. Si è formato nella Londra dei Mod (lo chiamavano Rod The Mod) e in quel giro di club dove di fatto è nato il rock inglese. Rod Stewart, tra gli artisti rock di maggior successo di tutti i tempi, è stato insignito del titolo di Sir dalla Regina Elisabetta II. Il suo nome è scritto sulla Hollywood Walk of Fame. Da ragazzo, lasciata la scuola, si cimenta in diversi lavori: stampatore serigrafico, fattorino, manovale e impiegato in un’impresa di pompe funebri. Poi arriva la musica: prima il rock, che irrompe nella sua vita grazie a Little Richard, a Bill Haley e a una chitarra regalatagli dal padre, poi il folk, ascoltando Bob Dylan e altri artisti contemporanei.
I primi anni Sessanta lo vedono arrestato per le partecipazioni alle marce della Campagna per il disarmo nucleare e, in Spagna, per vagabondaggio. È in questo periodo che sfoggia per la prima volta l’acconciatura a gallo che, negli anni, è diventata una sorta di marchio di fabbrica. Il primo vero lavoro legato alla musica è con i Dimension, gruppo Rhythm and blues nel quale è armonicista e cantante secondario. Nel 1969, mentre fa parte del gruppo dei Faces, Stewart pubblica il primo album da solista, An Old Raincoat Won’t Ever Let You Down: senza troppo successo. Tutt’altra sorte quella del singolo Maggie May e del quarto album da solista, Never a Dull Moment. La popolarità crescente di Rod porta allo scioglimento dei Faces. Il cantante di trasferisce da Londra a Los Angeles: Sailing, Tonight’s the Night, You’re in My Heart e Da Ya Think I’m Sexy? sono solo alcuni dei singoli di grandissimo successo di questo periodo. La popolarità lo accompagna anche negli anni Ottanta quando, però, iniziano a diminuire i successi nella hit parade. La tendenza si inverte nel decennio successivo con il successo dell’album Vagabond Heart e del singolo All for Love che Stewart incide insieme a Bryan Adams e Sting come colonna sonora del film I tre moschettieri (The Three Musketeers), diretto da Stephen Herek nel 1993. Nel 1998 Stewart decide di tornare alle sue origini rock ma i risultati non sono quelli desiderati. Almeno fino al 2006, quando la raccolta Still the Same... Great Rock Classics of Our Time in cui reinterpreta successi della storia rock degli anni Sessanta e Settanta, vende quasi venti milioni di copie.
Nel 2013 è l’album Time a schizzare in testa alle classifiche, seguito, nel 2018-2019, da Another Country, Blood Red Roses e You’re in My Heart: Rod Stewart Wiyh The Royal Philarmonic Orchestra. L’ultimo album, Swing Fever, è del febbraio 2024 ed è arrivato in cima alle classifiche settimanali britanniche. Numeri record anche nella vita privata con tre matrimoni, otto figli e diverse relazioni con modelle. Ora, Rod Stewart alle spalle ha sessant’anni di carriera, con qualche concessione al kitsch, un’impressionante serie di successi. Dal 2007 è sposato con Penny Lancaster, con cui vive ad Harlow, nell’Essex. A giugno Rod Stewart tornerà sul palco del Festival di Glastonbury, da cui mancava da 23 anni. È un modo per dimostrare a tutti che è ancora una leggenda.
Aggiornato il 09 gennaio 2025 alle ore 18:07