Sicilia e Fiandre

La bella mostra Le estasi di Santa Rosalia allestita nella pinacoteca di Villa Zito a Palermo dal 24 febbraio al 19 maggio del corrente anno, mi fa ricordare i piacevoli viaggi nei suggestivi borghi di tutta la Sicilia e le sorprendenti scoperte artistiche sparse in tante chiese riguardanti l’arte fiamminga di cui la mostra è caratterizzata; diciamo che ai miei tempi, gli anni Settanta del millennio scorso, i pittori provenienti dalle Fiandre e dall’Olanda, erano appena nominati nei testi di storia dell’arte e solo con la pittura di Antonello, sintesi felice tra l’arte rinascimentale italiana e i modi della pittura nordica, ho iniziato a colmare la mia ignoranza e ad apprezzare sempre più l’opera di grandissimo maestri come Jan Gossaert, Matthias Stomer, Jan Provoost, Simone de Wobreck, Antoon Van Dyck, Hans Memling.

A questi grandi nomi vanno aggiunti pittori anonimi che hanno lasciato somme testimonianze anche in piccoli ed eleganti borghi, come il famoso trittico di Polizzi Generosa, che da solo merita un viaggio nella bella cittadina situata nel Parco delle Madonie a 917 metri sul livello del mare; di Guglielmo Borremans, pittore di Anversa, che per la maggior parte della sua vita lavorò e visse tra Napoli e la Sicilia, dove morì a Palermo, si possono ammirare affreschi e tele praticamente in tutta l’isola.

Si potrebbe continuare con tanti altri maestri le cui opere si possono vedere nei principali musei siciliani come la Galleria di Palazzo Abatellis a Palermo, il Castello Ursino a Catania e il Museo Regionale a Messina. Questa ricchezza artistica e culturale esistente nell’isola costituisce una solida testimonianza dei fecondi e intensi rapporti anche economici tra l’Olanda e la Sicilia a partire dal Medioevo; tra l’altro ho scoperto che la città di Messina faceva parte della Lega Anseatica e mi spiego anche l’amore dei siciliani almeno fino agli anni Sessanta per i tessuti provenienti dalle Fiandre.

Ritornando alla pregevole mostra, vengono esposte opere in prestito dal Museo del Prado, dalla Real Accademia di Belle Arti di San Fernando di Madrid, dall’Archivio diocesano della Fondazione Federico II e dal Museo diocesano di Palermo e comprendono tele di Van Dyck, Pietro Novelli, Mattia Preti e Luca Giordano.

Aggiornato il 04 marzo 2024 alle ore 14:01