Uno studio vasto, dettagliato e perfettamente documentato, ma di lettura agevole con il suo stile raffinato e scorrevole: la biografia di un personaggio inserito nel suo contesto storico, il primo sessantennio del secolo scorso. Un excursus biografico – che si fa grande storia esso stesso per la sua fusione con gli sconvolgenti avvenimenti di uno dei periodi più cruciali della vicenda umana e nel contempo metastoria per i suoi riferimenti assoluti di spirito immutabile di verità e di onestà – quello che l’eminente scrittore e saggista professor Franco Cangelosi ha voluto proporci con il suo ultimo volume “L’Onorevole Francesco Musotto di Pollina” (Foggia, Editore Centro Grafico, 2021, pagine 260).

La biografia di una personalità politica, ma anche di una individualità che si abbandona a momenti poetici altamente lirici e di bonaria quotidianità familiare, le fantasie narrative di cui al sottotitolo del volume, testimone sia del Ventennio fascista che dei tragici anni del dopoguerra e di quelli ardui della Repubblica, da lui vissuti con partecipazione e intelligenza, con abilità ma anche con dirittura. Cangelosi ha saputo leggere con acutezza e grande maestria espositiva l’ampia documentazione, riuscendo a collocarla nella storia, la grande storia, e non nella semplice cronaca biografica; talché, allargando il discorso storico-politico, ha offerto un contributo importante, anzi indispensabile alla storia e alla comprensione dall’interno della politica italiana, in special modo sul versante della politica siciliana e meridionalistica in generale, in epoca fascista prima e in quella repubblicana poi.

Viene presentata a tutto tondo la vita di un personaggio coraggioso e interessante, ex magistrato, già deputato del Regno d’Italia, poi Alto Commissario per la Sicilia e infine deputato nel Parlamento della Repubblica fino alla sua morte avvenuta nell’agosto 1961, militante socialista ma di alte vedute liberali. La sua biografia diventa quasi un pretesto ricco di suggestioni: non solo il profilo biografico di un personaggio politico, scrutato pure nella sua umanità più profonda, densa di affetti misti a dolore, ma un articolato contributo alla rappresentazione a più livelli di un’epoca inquieta.

Alla suggestività dell’accattivante paesaggio madonita rappresentato in copertina – la sonnacchiosa, amata Pollina di Francesco Musotto – di grande effetto visivo, fa riscontro un rigore metodologico di prim’ordine che offre lo spunto a un lavoro di ampio respiro e a considerazioni che vanno ben oltre le vicende personali e politiche del personaggio. Assai penetranti sono gli approfondimenti, tutti documentati, sul suo comportamento e ancor più sulle sue idee, che si ponevano in consonanza con i tempi, le due guerre mondiali e oltre: il nostro Francesco Musotto è figlio e partecipe della sua epoca con le sue illusioni e le sue speranze, soprattutto di risveglio della sua terra, e la sua dignità. Di certo una mente poliedrica, sempre entro il quadro di una forte tensione morale verso obiettivi ben precisi, nella radicata convinzione di fare il proprio dovere in funzione delle esigenze nazionali e nel contempo della sua Sicilia, senza scadere in suggestioni indipendentistiche e separatiste.

La considerazione conclusiva che può trarsi dalla lettura di un libro molto appassionato, di ricerca e di avvincente narrazione, è che si tratta di un personaggio di spessore, che ha mostrato un impegno straordinario nella sua attività a favore del Paese, un servitore dello Stato in cui saldamente credeva. La descrizione di questo personaggio si deve alla ricostruzione magistrale, intelligente e umana, perspicace e assai ricca del professor Cangelosi. Ha saputo fondere con sapienza elementi di leggerezza narrativa e ingredienti fattuali dei percorsi storici in tutta la loro severità e irrevocabilità: qui sta l’assoluta originalità del lavoro, ciò che consente una piacevole lettura in modo esemplare.

Aggiornato il 10 maggio 2021 alle ore 12:14