Duecentocinquant’anni fa nasceva Ludwig van Beethoven (1770-1827), fra i massimi geni della storia umana.
Per celebrarne l’anniversario, l’Istituto Bruno Leoni ripubblica come Occasional Paper un breve saggio di Epicarmo Corbino, Un economista dinanzi a Beethoven (PDF). Economista e uomo politico, Epicarmo Corbino (1890-1984) fu professore all’Università di Napoli, ministro dell’Industria e Commercio nel governo di Salerno (11 febbraio-17 aprile 1944), ministro del Tesoro dal dicembre 1945 al settembre 1946, membro della Consulta nazionale, della Costituente e poi, sino al 1953, deputato, sempre in rappresentanza del partito liberale.
In questa conferenza, tenuta all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia il 23 aprile 1953, Corbino descrive «la figura di Beethoven come quella di un genio che ha donato al mondo una fonte perpetua di godimento alla quale le generazioni future potranno sempre accorrere per dissetarsi». Per l’autore «pochi uomini possono dire di aver obbedito ad una coscienza così rigorosamente guidata come Beethoven obbedì a questi Comandamenti fino al suo ultimo respiro. Fare del bene. Amare la libertà. Non rinnegare mai la verità. [...] La sua produzione costituisce un monumento a questi tre precetti che noi sentiamo sempre vivi, possenti nelle sue creazioni, dalle più elevate alle più modeste, dalle più semplici alle più complesse».
La musica di Beethoven rivela anche una forte aspirazione alla libertà, in un momento cruciale della storia europea. In un video per l’Istituo Bruno Leoni (QUI) Giorgio Pestelli (professore emerito di Storia della musica nell’Università di Torino) ricorda l’afflato di libertà e la sua importanza nell’opera beethoveniana. Della quale l’Istituto Bruno Leoni offre anche un piccolo saggio, con una playlist (QUI) su Spotify, che riunisce alcuni dei lavori di Beethoven in cui è più intensamente presente proprio il tema della libertà umana.
Aggiornato il 16 dicembre 2020 alle ore 12:55