È arrivato alla quinta edizione il “Fiesta!”, festival dedicato alle opere prime e seconde dei migliori filmaker italiani e spagnoli. Si tratta di un evento nato da una intuizione e dalla lunga esperienza internazionale di Gabriella Carlucci, che ne è responsabile organizzativo e direttore artistico, che merita più attenzione di quanto ne abbia avuto finora, sia per l’intento che per i contenuti. Lo ha dimostrato la qualità dei partecipanti alla conferenza stampa italiana tenutasi a Roma nella prestigiosa Sala Spadolini del ministero Beni culturali dove sono intervenuti tra gli altri Nicola Borrelli – direzione generale Cinema del ministero dei Beni culturali; Ion De La Riva – consigliere culturale dell’ambasciata di Spagna in Italia; Monica Cipriani – direttore generale del Centro sperimentale di Cinematografia; Marina Benvenuti – presidente dell’associazione culturale Abilis; Cristina Priarone – presidente della Italian Film Commission; Giancarlo Di Gregorio – direttore comunicazione Cinecittà e direttore di CinecittàNews; Marina MarzottoPropaganda Italia Production e presidente di Agici. Vari anche gli interventi a distanza come quello del sindaco di Palma di Maiorca che ha presentato il nuovo spot per l’isola presentata da Rafa Nadal.

Il programma è intenso e coinvolge, in contemporanea, anche Formentera, Ibiza e Minorca. In particolare le masterclass di regia, sceneggiatura e recitazione vedranno la partecipazione del produttore Andrea Iervolino, Santiago Segura, Rossy de Palma Carlos Juarez, Carlos Therçn, David Verdaguer, Milos Bikovic e Marina Marzotto. Potranno seguire gli eventi gli studenti della Scuola di Cinema di Maiorca Cef e, via Skype, quelli del corso di Cinema dell’Università La Sapienza di Roma, del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, della Scuola Holden di Torino, della Scuola di Cinema di Barcellona, della Scuola di Cinema di Madrid e quella di Malaga. Inoltre avranno questo particolare collegamento anche altre 15 Università europee.

Un evento notevole: il film “Waiting for the Barbarians” interpretato da Johnny Depp, Mark Rylance e Robert Pattinson, film prodotto italiano dalla Iervolino Entertainment, verrà proiettato su maxi schermo di fronte alla famosissima Cattedrale di Santa Maria, immagine simbolo di Palma di Maiorca, e potrebbe anche accadere che, con le dovute precauzioni sanitarie di questo periodo, alcuni dei protagonisti siano presenti alla serata.

Ulteriore novità di quest’anno è la piattaforma streaming Tatatu, azienda italiana nata nel 2018, che mette in rete gli eventi e le attività del festival e quindi consente di seguire scaricando l’app su pc, tablet e smartphone.

Ma cosa prevede il programma? Presso la sede del Cef si terranno gli incontri bilaterali Italia e Spagna tra produttori, registi e investitori per promuovere le coproduzioni tra i due Paesi. Nelle giornate del 14 e del 15 avranno luogo fisicamente le masterclass per gli studenti. Nella prestigiosa sede dell’associazione Caixa Forum verranno proiettati film italiani “A Tor Bella Monaca non piove mai” presentato dall’attore Marco Bocci e dal produttore Carlo Dursi; “Mio fratello rincorre i dinosauri” incontro con il regista Stefano Cipani e l’attore Ivan Sanchez; “Smetto quando voglio” presentato dal regista Carlo Théron; dopo la proiezione de “5 è il numero perfetto”, interpretato anche da Toni Servillo, il regista Igort incontra il pubblico; “Di padre ce n’è solo uno 2” interpretato da Santiago Segura e presentato da Marilù Gutierrez e Santiago Segura; “Hotel Belgrado” raccontato dall’attore e produttore serbo Milos Bikovic e il coproduttore Vitaly Shlyappo della produzione russa All Media; “È per il tuo bene” presentato da Rolando Ravello; “El Hoyo” dal direttore Carlos Juarez; “Bangla” presentato dal regista Phaim Bhuiyan e ambientato a Roma.

In questa iniziativa di promozione e di scambio, dove comunque e come è tradizione non mancano le cene di gala, ogni momento diventa occasione per i giovani del cinema prossimo venturo di conoscere, riflettere e apprendere modi e metodi di ideazione e di realizzazione. Un momento di formazione a tutti gli effetti che sicuramente darà i suoi frutti perché, come ha avuto modo di dire qualcuno anche in tempi ufficialmente tecnologici, fare un film è prima di tutto un lavoro da artigiani, che si impara dal vivo e poi, qualche volta, ci si scopre anche da artisti.

Aggiornato il 13 ottobre 2020 alle ore 10:10