Nei grandi libri della letteratura è possibile capire quale sia l’essenza dei sentimenti e delle passioni umane, che dominano il nostro animo alternandosi tra loro, l’amore e l’odio, il rancore e il risentimento, la indulgenza e la misericordia per la imperfezione delle creature umane. Questo è di sicuro il caso di un libro celebre e da tutti i critici considerato come un capolavoro letterario, Cime Tempestose, di cui è autrice Emily Bronte, di cui è di recente apparsa una bellissima traduzione a cura di Monica Pareschi, pubblicata dalla casa editrice Einaudi. La narrazione, intensa e coinvolgente, inizia con la visita che il Signore Lockwood fa al padrone della casa in cui vive in affitto, dopo avere lasciato Londra per rifugiarsi in un luogo che gli appare un vero paradiso per misantropi, tanto è desolato e vuoto. Trovandosi nella sontuosa dimora di Heathcliff, Lockwood nota che il proprietario è un uomo dalla pelle scura e da modi bruschi e aspri, incapace di un gesto di cortesia e gentilezza. L’atmosfera, in quella casa, gli sembra lugubre e tetra, tanto da annullare il calore umano.
Lockwood era approdato in questo luogo desolato, poiché era animato dal proposito di tenersi alla larga da ogni rapporto umano. Tuttavia, rimanendo una notte in quella casa a causa del cattivo tempo che scuote con violenza la Brughiera, Lockwood viene colto dal desiderio di conoscere la storia e la vita di Heathcliff. Sarà la domestica Nelly Dean a raccontargliela. Lockwood apprende che, in realtà, il Signore Heathcliff era stato trovato a Liverpool solo, affamato e privo di una casa dal Signore Earnashaw, che mosso dalla pietà umana lo aveva portato con sé nella sua abitazione. Fin quando rimase in vita, il signore Earnashaw ebbe una adorazione per questo bambino, preferendolo ai suoi due figli legittimi, Hindley e Catherine. Per il giovane Hindley, Heathcliff era un usurpatore dell’affetto paterno e dei privilegi che gli spettavano. Heathcliff, dopo la scomparsa del suo benefattore, viene da Hindley umiliato e mortificato, privato dei suoi privilegi e relegato tra la servitù della casa. Crescendo, dopo essere divenuta una donna avvenente e affascinante, Catherine si innamora di Heathcliff. Catherine, un giorno mentre conversa con la signora Dean, le confessa, senza accorgersi che Heathcliff si è nascosto dietro un divano, che per lei sposare Heathcliff sarebbe degradante. In ogni caso ammette, parlando di un segreto che custodisce nel suo cuore, che di qualunque cosa siano fatte la sua anima e quella di Heathcliff, sono identiche e affini. Heathcliff, dopo avere ascoltato questa confessione, scompare nel nulla.
Catherine sposerà in seguito Edgar Linton, un signore aristocratico e ricco, proprietario della casa, che si trova anch’essa in mezzo alla Brughiera, chiamata Trusschcross Grange. Sono le due dimore, quella di Wuthering Heights e Tthrushcross Grange, che costituiscono i luoghi dove accadono gli eventi narrati in modo profondo e straordinario in questo libro. Heathcliff, dopo una assenza di tre anni, ricompare, completamente trasformato, e appare a Catherine come un signore raffinato, che si è liberato dalla sua ignoranza bestiale ed ha saputo educare il suo animo ai sentimenti nobili, grazie alla scoperta della cultura e della istruzione. In realtà Haethcliff, anche se il suo aspetto è profondamente mutato, ha una mente che è mossa dalla avidità di denaro e dal desiderio di vendicarsi per le tante mortificazioni subite e, soprattutto, per la separazione da Catherine, la donna che ama dal profondo del suo animo. La crudeltà del suo animo è dovuta alla sua profonda e irredimibile infelicità umana. Hindley Eearnshaw, dopo avere perduto la moglie, vive nel degrado umano, abbandonandosi al vizio dell’alcol e del gioco d’azzardo.
Heathcliff con grande abilità, attraverso il gioco delle carte, lo costringe ad indebitarsi e a ipotecare i suoi terreni, fino a ridurlo, prima della morte, in miseria. Heathcliff, divenuto un gentiluomo, inizia a frequentare la casa di Catherine, la signora Linton, suscitando la gelosia e la sofferenza nell’animo di suo marito, Edgar Linton. La separazione tra Heathcliff e Catherine, imposta dal marito Edgar Linton, porterà quest’ultima sull’orlo della follia, prima della sua morte. Nel libro sono di straordinaria bellezza e profondità le pagine che descrivono il tormento interiore di Catherine, dovuto alla separazione da Heathcliff. Catherine afferma in presenza del marito, che lui, volendo, può possedere il suo corpo e toccarlo, ma la sua anima presto, dopo la morte, sarà in cima alla collina, dove si trova il cimitero accanto alla chiesa, prima che lui possa sfiorarla. Prima di morire Catherine darà alla luce una bambina, a cui sarà dato il nome di Cathy. Isabella Linton sposerà Heathcliff, da cui presto si separerà per andare a vivere a Londra.
Heathcliff, dopo avere costretto il figlio avuto da Isabella a sposare per interessi la cugina Cathy, predispose e approntò ogni cosa della sua sepoltura, perché la bara con il suo corpo fosse collocata accanto a quella di Catherine. La Sinora Dean rivela a Lockwood che prima di morire Heathcliff era intento ad osservare con ostinazione non il muro che aveva di fronte, ma qualcosa di invisibile, che gli procurava dolore e piacere insieme, sentimenti avvertiti con identica intensità. Le due anime, separate in vita per il destino sfavorevole, si ritrovano unite nella dimensione eterna. A questo proposito, per capire il senso di questa opera immortale della letteratura, è fondamentale considerare il pensiero che il signore Lockwood rivela alla signora Dean, nella parte iniziale del libro. Per Lockwodd, la gente in questo posto desolato vive davvero in maniera più sera e profonda, e tende a dare meno importanza ai cambiamenti di superficie e alle frivolezze delle apparenze, poiché privilegia i sentimenti autentici, che consentono ad una persona di amare per tutta la vita un proprio simile. Per i critici, dopo il Simposio di Platone, nessun altro grande autore della letteratura era riuscito a raffigurare il dolore e l’angoscia che derivano dalla constatazione che sovente è impossibile colmare la distanza che separa, a causa di una ineluttabile divisione, due persone unite da un sentimento di amore. Questa era la interpretazione che di questo classico della letteratura diede una grande scrittrice come Virginia Woolf.
Aggiornato il 01 luglio 2020 alle ore 11:24