Opinioni a confronto: celibato o matrimonio?

“Che ne dici dell’ultima sparata del papa sul matrimonio dei preti?”.

È stata la goccia che ha fatto traboccare il calice nel quale aveva già versato con una furbizia insolita e sottile i presupposti per questa sua nuova uscita, che non sarà l'ultima, e che rientra nella sua riforma della Santa Chiesa”.

“Cosa vuoi dire?”.

“Zitto zitto, piano piano, senza far troppo baccano (per non attirarsi l’ostilità della Curia romana e fare la fine di Celestino V, di Luciani e di Ratzinger, per citare solo tre papi), ha cominciato con Buongiorno, Buon pranzo, Ricordatevi di pregare anche per me. Poi ha promesso di eliminare la frase del Padre Nostro Non ci indurre in tentazione”, quando Dio stesso ha tentato l’uomo tante volte, in pieno accordo con Satana, come si legge nel libro di Giobbe, e quando Sant’Agostino ha scritto che se Dio non ci tentasse (cioè se non ci mettesse alla prova) cesserebbe di farci da maestro. Dopodiché ha definito il sesso un dono di Dio, quando il fare sesso è per i padri della Chiesa il peccato per antonomasia (San Paolo addirittura deplorava la bassezza della carne, che è una creazione di Dio) e quando il sesso, come ha detto Dio stesso, serve alla procreazione (Prolificate e popolate il mondo). Quindi come può definirsi un dono? E poi il dono si fa a chi esiste già, non a chi non c’è ancora. Così pure dire che Dio ha fatto all’uomo il dono della vita, quando l’uomo non c'era ancora, è un errore macroscopico. È come se un padre dicesse al figlio: Ringraziami perché ti ho messo al mondo”.

“E allora?”.

“Il matrimonio ai preti era previsto da Francesco fin dall’inizio, è stato il seguito di non ci indurre in tentazione. Dopo il matrimonio arriverà anche il divorzio”.

“E se papa Francesco avesse progettato tutto questo per eliminare la pedofilia che ha macchiato per secoli la Chiesa e per riabilitare i papi sporcaccioni, come Alessandro Borgia, Giulio III, che si prese una cotta per un fanciullo, Innocenzo del Monte, che nominò cardinale a soli diciassette anni?”.

Benedetto da ex papa, o papa emerito, è diventato un antipapa”.

“Già. E Francesco un antiCristo”.

“In che senso?”.

“Nel senso che va contro il volere di Cristo, il quale ha detto: Chi mi ama mi segua. Ma Dio, il Padre, dove lo mette? Lo dice anche ai suoi discepoli, ma essere discepolo di Gesù non significa farsi prete, qualunque discepolo può benissimo essere sposato”.

“Benedetto (dovremmo dire Ratzinger) ha scritto testualmente: Il celibato è indispensabile per i preti. Esso è il primo caposaldo della Chiesa cattolica. L’ha detto Gesù Cristo, che è stato il fondatore della Chiesa Cristiana, e la Sua Chiesa non è soltanto una Istituzione: essa è la sposa mistica di Cristo, e ne segue l’esempio, in quanto Lui non si sposò”.

“E chi lo sa? Alcuni storici non escludono che Gesù si sia sposato, con la Maddalena, che gli avrebbe dato un figlio, dal quale poi sarebbero discesi i Merovingi. Morto Gesù Cristo, la Maddalena sarebbe andata in Francia. I Vangeli canonici non dicono se Gesù fosse sposato oppure no, lo stesso fanno per Giovanni Battista e San Paolo”.

“Ma i dodici apostoli avranno fatto sesso, o sono stati casti tutti quanti? San Paolo ha confessato di sentirne lo stimolo. Ma si ferma lì. Come la mettiamo?”.

“Anche nei Vangeli ci sono delle lacune. I loro autori sapevano cose che non hanno voluto riferire. Del resto per gli ebrei era assai raro il celibato perché ritenuto la prima è la più grande trasgressione della legge divina, poiché Dio, creati Adamo ed Eva, disse loro: Prolificate e popolate il mondo. Allora per un rabbi era impensabile il celibato, e d’altronde Gesù, ch’era Dio stesso in veste umana, venne in questo mondo per sperimentare sino in fondo la propria umanità: non poteva pertanto non far sesso e non essere alla fine crocifisso, il più atroce dei supplizi, perché certo non poteva morire di vecchiaia o di malattia, dunque perché accusare e condannare gli ebrei quando tutto era già stato stabilito da Dio, compreso il tradimento di Giuda?”.

“Ci sono ambiguità e incoerenze non solo nell’Antico ma anche nel Nuovo Testamento. La Chiesa dice che la Bibbia è parola di Dio, che l’avrebbe addirittura dettata personalmente ai profeti come un capo d’azienda detta una lettera alla sua segretaria (così ha scritto un commentatore cattolico). Vi hanno messo le mani (c’è chi dice una quarantina di persone), manipolandola per diversi secoli, apportandole tagli, aggiunte, pensieri personali, non se ne possiede la stesura originaria, come può la Chiesa definirla Parola di Dio? D’altra parte le religioni si evolvono: dagli dèi siamo passati al Dio unico (che però in tutte le religioni è rimasto sempre diviso in più persone, nel Cristianesimo in tre, Padre, Figlio e Spirito Santo, che è appunto un residuo del politeismo pagano, nell’Induismo in Brahma, Visnù e Siva (il Dio che crea, che conserva e che distrugge, ma lì si tratta dei tre aspetti di Dio, ai quali per comodità si attribuiscono dei nomi)”.

“C’è chi ha scritto che nella Trinità cristiana lo Spirito Santo è femmina, cioè la Madre, o la Madonna. Un pasticcio a non finire”.

“La Chiesa parla parla, come parlano i politici e tutti gli uomini, ma crede che fra mille, duemila o diecimila anni il Cristianesimo ci sarà ancora, o sarà quello di oggi? Che in fatto di religione gli uomini continueranno a credere per fede e che la Bibbia sarà sempre ritenuta Parola di Dio? Un pensatore indiano ha definito il computer e i suoi derivati l’aspetto informatico di Dio. Guarda un po’ come si è evoluta la Parola di Dio!”.

“In principio era la Parola, dice Giovanni all’inizio del suo Vangelo, aggiungendo che la Parola era Dio e che da lì, dalla Parola, cioè dall’essenza stessa di Dio, sono nate tutte le cose. Per dirla nella lingua degl’Indiani, Dio disse “Hin” e da lì nacque il fuoco, disse “Prastava” e da lì nacque il vento, disse “Nidhana” e si formò la Luna. E così via”.

“Sai cosa ti dico?”.

“Dimmi, dimmi”.

“Se Dio è la Parola e dalla parola è nato l’uomo, di cui la Creazione è la cornice o la premessa, Egli continua a parlare anche e soprattutto per mezzo degli uomini, che non sono tutti uguali e le cui opinioni sono spesso contrastanti, sicché, per dirla in versi (tre soli versi, che sono la sintesi di tutto, in cui rientrano anche gli opposti atteggiamenti di Francesco e di Ratzinger):

La vita umana altro non è che un gioco

dialettico e dinamico di Dio

che con se stesso dialogando va”.

Aggiornato il 06 febbraio 2020 alle ore 13:53