Il percorso letterario di Lucrezia Lerro

Torniamo a parlare di cultura e di scrittura. E lo facciamo con Lucrezia Lerro, poetessa e scrittrice. Le chiediamo di parlarci delle numerose iniziative che l’hanno coinvolta nell’ultimo anno.

Anche la prossima settimana?

Il 25 giugno presenterò il mio nuovo libro, Più lontano di così, edito da La Nave di Teseo, con Livia Pomodoro, Yervant Gianikian e Anna Gilardelli, alla Feltrinelli di Piazza Duomo a Milano, alle 18.30. Poi il 2 luglio, a mezzogiorno, sarò ospite della Milanesiana. Il titolo dell’evento è molto bello: Il respiro della musica e della poesia. Al pianoforte ci sarà il grande amico e pianista Michele Sganga, e poi il regista armeno Gianikian, il poeta Ben Okri e naturalmente l’ideatrice di tutto, Elisabetta Sgarbi.

Ci parli dell’ultima fatica, un libro che apre un nuovo capitolo nel percorso letterario di Lucrezia Lerro, una storia carica di suspense, che trae origine da un fatto di cronaca nera. Qualche anticipazione?

É un romanzo di vita e di morte. Parte dall’osservazione peculiare, micrometrica, della realtà. Ho lavorato a lungo al testo, oltre vent’anni di gestazione. Più lontano di così ha una genesi precisa. La storia che racconto arriva da molto lontano. A tredici anni sapevo che avrei scritto questo libro che è una vicenda feroce. Parte da un fatto di cronaca reale. Il 4 dicembre del 1951, a Roma, una donna uccise con cinque colpi di pistola un militare di diciannove anni. La storia analizza il male familiare e i suoi effetti. Ogni famiglia, come dice il mio editor, Oliviero Toscani, ha un segreto. Condivido totalmente.

Uscirà in libreria sempre edito da La Nave di Teseo?

Sì. Sarà in tutte le librerie d’Italia. 

In futuro avremo una Lucrezia Lerro sceneggiatrice?

Sto lavorando alla sceneggiatura di un film. Però non posso rivelarle il nome del regista.

 

 

 

 

Aggiornato il 21 giugno 2019 alle ore 10:02