In occasione della Giornata mondiale della poesia si è svolto ieri a Roma un evento che ha proposto l’opera di undici autori appartenenti ad altrettanti Paesi europei.
Patrocinato da Eunic, commissione italiana per l’Unesco e da vari istituti culturali presenti a Roma, tra cui la società Dante Alighieri che da sempre promuove la letteratura e le arti del bel Paese nel mondo, l’evento si è svolto presso l’Accademia di Santa Cecilia il 21 marzo, data appunto dedicata alla celebrazione della poesia a livello mondiale.
Le arti poetiche rappresentano un valido antidoto contro i rischi di aridità e decadimento spirituale del nostro tempo. La poesia, come racconta l’etimologia stessa della parola greca, è creatività, produzione di nuove forme, impulso vitale che arricchisce sempre e che non dovrebbe mai essere tralasciato.
Praticare poesia è coltivare se stessi, avere la capacità di dialogare con il proprio intimo, anche in una società attratta dai segni esteriori come la nostra. Poesia è profondità del sensibile, l’emozione che si cristallizza in un verso, di attività improduttiva sganciata dalle logiche dell’utile, ma che può aiutarci a conoscerci meglio e a saper dialogare con l’altro. Gli autori presenti, tutti con diverse pubblicazioni all’attivo, hanno recitato le loro composizioni. Erano presenti Hans Eichhorn dall’Austria, Anna Frajlich dalla Polonia, Margarita Petkova dalla Bulgaria, Elizabeth Grech da Malta, Pedro Mexia dal Portogallo, Dinu Flamand dalla Romania, Jan Gavura dalla Slovacchia, Barbara Korun dalla Slovenia, Aurora Luque dalla Spagna, Michelle Steinbeck dalla Svizzera, Balazs Szalinger dall’Ungheria e l’italiana Antonella Anedda, già vincitrice dei premi Montale e Viareggio.
L’occasione è stata un momento affascinante di dialogo tra varie sensibilità e culture. Seppure scritte in lingue diverse, le poesie hanno avuto la capacità di unificare e parlare al cuore di tutti.
Aggiornato il 22 marzo 2019 alle ore 10:49