Alberto Oliva “rilegge” con successo il mito teatrale della “Salomé” di Oscar Wilde. Lo spettacolo, in cartellone al Teatro Litta di Milano fino al 28 gennaio, dura un’ora. Il testo, prodotto dal Teatro de Gli Incamminati-I Demoni, vede impegnati tre protagonisti: la Salomè interpretata da Valentina Violo, l’Erodiade di Giovanna Rossi e l’Erode Mino Manni. L’elaborazione drammaturgica è firmata dagli stessi Oliva e Manni. Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Lella Diaz, i movimenti sono curati da Lara Guidetti.
L’atto unico è ispirato alla storia di Salomè. Della giovane si invaghisce Erode. Il re, per compiacere la volontà della figlia di Erodiade, ordina la decapitazione di Giovanni Battista. Il testo di Wilde, scritto in francese per la celebre attrice Sarah Bernhardt, rientra nella sensualità tipica del decadentismo.
Il regista celebra l’inconscio di tre personaggi, Erode, Erodiade e la stessa Salomè, attraverso una riscrittura scenica arricchita da brani tratti dall’“Erodiade” di Giovanni Testori.
“Il mistero dell’amore è più grande del mistero della morte”, scrive Oscar Wilde nella sua opera. In quelle parole si trova la premessa drammatica e insieme il tema fondante dello spettacolo di Oliva. In una messa in scena che predilige la carnalità degli attori-personaggi.
Aggiornato il 21 febbraio 2018 alle ore 15:27