Un film per cercare “Maria per Roma”

Opera prima dell’attrice trasteverina Karen Di Porto – regista e protagonista – “Maria per Roma”, nelle sale dallo scorso 8 giugno distribuito da Bella Film è un film fresco, giovane, originale sui sogni di una ragazza come tante, sulla fatica di entrare in un mondo difficile e altamente competitivo e sulla fragilità.

Maria è una ragazza giovane e bella, ha studiato lingue e ama recitare. Per sbarcare il lunario si vede però costretta a fare la “key-holder” per un’agenzia di affitto di case vacanze per danarosi turisti in visita alla città eterna. E così Maria li accoglie, mostra loro l’appartamento, sbriga le pratiche amministrative. Un telefono che squilla continuamente, gli appuntamenti che si accavallano. Lei che corre da una parte all’altra della Capitale, sul suo motorino, sempre con il sorriso e con la sua inseparabile compagna a quattro zampe, la cagnolina Bea. Un viaggio attraverso la Roma degli appartamenti di lusso, dei palazzi senza ascensore del centro storico, tra Campo dei Fiori, Monti, Trastevere. Una Roma caotica, difficile.

Maria si imbatte in curiosi personaggi, turisti improbabili, indiani che la costringono a portar su le valigie impossibilitati da problemi di casta, una solitaria nordeuropea appena divorziata che cerca di “sequestrarla in casa” terrorizzata dalla solitudine. Sullo sfondo un datore di lavoro volgare (e sfruttatore), una madre che la fa sentire sempre inadeguata, un padre scomparso prematuramente eppure tanto presente, un amico attore, finito a fare il Cristo sui Fori imperiali in mezzo a molteplici gladiatori, che la corteggia da sempre...  In una vita frenetica in cui non ha un attimo di respiro, Maria sogna di diventare un’attrice famosa e così si ritaglia una manciata di minuti per un provino, una comparsa, con il rischio di arrivare tardi agli appuntamenti lasciando furiosi turisti per strada. Invitata da un giovane regista, piena di speranze rispetto all'acquisizione di un ruolo in un film, accetta l’invito ad una festa dove è presente tutto il gotha del cinema. Ma le delusioni sono spesso dietro l’angolo e i criteri di selezione – soprattutto in certi universi – sono regolati da dinamiche altre rispetto al merito.

Un film leggero, con un fondo amaro, sui sogni, le speranze, le aspettative e le delusioni di una ragazza come tante. Non un cult movie, ma sicuramente un’opera prima ben riuscita della giusta durata (un’ora e mezzo) capace di lasciare lo spettatore con alcuni interrogativi e diversi spunti di riflessione.

Aggiornato il 15 giugno 2017 alle ore 22:42