La dieta metabolica, intervista a Mandatori

Dieta: uno dei termini più usati al mondo, spesso per indicare la riduzione di peso. In realtà la parola dieta deriva dal latino “diaeta”, a sua volta dal greco δίαιταdίaita cioè “modo di vivere”, ovvero l’insieme degli alimenti che l’uomo assume per la sua alimentazione. A dire il vero la dieta non è sempre privativa, ma è e dovrebbe essere uno stile di vita per rimanere in buona salute.

A questo proposito abbiamo sentito il parere di un esperto, il professor Marcello Mandatori, medico chirurgo attivo a Roma, Milano e Verona. Mandatori opera da molti anni nel campo della nutrizione e delle patologie correlate. È membro del Collegium Biologicum Europa e operatore del Centro Studi Biologici dell’Ordine di Malta. Nel 1988 fonda l’Associazione Medica Italiana di Ecologia Clinica. È membro dell’associazione inglese Action Against Allergy della British Medical Acupuncture Society e dell’Associazione Mediterranea di Allergologia e Immunologia Clinica. Noto divulgatore internazionale di nutrizione e autore di numerosi lavori, il dottor Mandatori è docente di Nutrizione Olistica presso l’Università di Roma-Tor Vergata.

Parliamo con lui di uno dei suoi successi letterari, “La dieta metabolica” (edizioni Tecniche Nuove), in un momento di rientro dalle vacanze dove qualche gelato o pizza di troppo possono aver appesantito la linea.

Professore ci parli del suo libro, cosa significa esattamente dieta metabolica?

La dieta metabolica, se fatta regolarmente e con precisione, regolarizza il metabolismo delle persone tenendo presente che abbiamo tre tipi di metabolismo che vanno trattati diversamente: veloce, normale e lento.

È una dieta facile da seguire?

Sì perché non si calcolano le calorie e non si pesano gli alimenti: occorre solo spostare l’ordine con cui si mangiano i cibi, ovvero seguire una certa sequenza nell’arco della giornata.

Come si fa a capire a quale tipo di metabolismo si appartiene?

Abbiamo diversi metodi: l’odor test, un test che si fa negli studi medici attrezzati; l’analisi del capello attraverso il mineralogramma; la curva glicemica; oppure compilare un questionario che si trova nel volume “La dieta metabolica”.

Può farci un esempio di alimentazione per chi ha il metabolismo lento, quindi il più diffuso?

Chi ha il metabolismo lento durante la prima colazione deve assumere zuccheri e carboidrati facili da bruciare, al mattino quindi possono andare bene fette biscottate o pane tostato con marmellata senza zucchero, caffè e tè senza latte. Non si deve usare lo zucchero ma, al limite, miele o dolcificanti naturali. Si può consumare uno spuntino di frutta e tisane verso metà mattinata; a pranzo via libera alle proteine ovvero pesce, carne e uova purché cotti in modo leggero, alla griglia o al forno, e abbondanti verdure condite con poco olio oliva a crudo. Alla sera, infine, si possono consumare dei carboidrati come pasta, pane o riso con verdure.

Dopo quanto tempo possiamo vedere i primi risultati?

Molto presto, già in 3/4 settimane possiamo notare dei cali di peso, un generale miglioramento della digestione e della performance psicofisica, quindi della qualità della vita. Consiglio anche l’assunzione di integratori di vitamina C per depurare e contrastare i radicali liberi. Da notare che è quasi impossibile incorrere in eccessi di vitamina C in quanto idrosolubile e i cui eccessi vengono eliminati con le urine, pertanto non si rischia il sovradosaggio. Consiglio infine, in presenza di certi disturbi, anche l’analisi del mineralogramma per poter analizzare i metalli tossici, molti dei quali (alluminio, arsenico, cadmio, mercurio, piombo) ormai sono considerati ubiquitari e, se in eccesso, possono risultare molto dannosi per l’organismo; pensiamo al mercurio contenuto nei pesci di grossa taglia o al piombo presente negli inquinanti atmosferici.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:35