occa ad altri Pigs. O Piigs a seconda
            
            
              dei casi. Ed ora è il turno del Portogal-
            
            
              lo. Stesso film, stesso copione, stessi mantra:
            
            
              «Avete vissuto al di sopra delle vostre pos-
            
            
              sibilità». Il bello è che c’è chi ci crede pure,
            
            
              anche se poi in vita sua, si è sempre fatto
            
            
              un mazzo grosso tanto. Anche se si è alzato
            
            
              alle sei di mattina, non ha mai perso un
            
            
              giorno di lavoro, e ha nutrito la banca di
            
            
              interessi usurai per pagarle il doppio del
            
            
              valore della propria casa mediante mutuo
            
            
              ipotecario. Ma non basta. Il mantra si deve
            
            
              ripetere tante, troppe volte, in modo da po-
            
            
              ter essere creduto. Ed ecco che dopo le let-
            
            
              terine della Bce modello Trichet dell’agosto
            
            
              2011, iniziano per rispo-
            
            
              sta, le lettere di intenti da
            
            
              parte dei governanti-fan-
            
            
              toccio degli stati membri.
            
            
              Indi poscia, le politiche
            
            
              dette di austerity, lo
            
            
              smantellamento del wel-
            
            
              fare, la chiusura delle
            
            
              strutture sanitarie con lo
            
            
              slogan del «privato è me-
            
            
              glio», anche se i malati
            
            
              terminali che non posso-
            
            
              no pagare finiscono dritti
            
            
              a casa loro. E tanto peg-
            
            
              gio per loro. Prelevo da
            
            
              sito comedonchisciotte la
            
            
              seguente analisi su  che punto è la notte in
            
            
              Portogallo. Film
            
            
              
                déjà vu et déjà vécu
              
            
            
              . Ad
            
            
              uno ad uno gli stati-nazione vengono ab-
            
            
              battuti come birilli per poter avere, da parte
            
            
              degli eurocrati oligarchi, il pretesto di esten-
            
            
              dere la governancemondialista. «Le valute
            
            
              nazionali non ci sono più. I debiti però ci
            
            
              
                T
              
            
            
              sono sempre, e il vincolo della bilancia dei
            
            
              pagamenti pure. I paesi che l’euro ha co-
            
            
              stretto al deficit si sono indebitati, hanno
            
            
              collocato all’estero titoli, e quindi i mercati
            
            
              hanno un potere di ricatto molto forte: in-
            
            
              vece di vendere valuta nazionale (che non
            
            
              c’è più), vendono i titoli nazionali in loro
            
            
              possesso. Il crollo del corso dei titoli (o l’im-
            
            
              pennata degli spread) mette in difficoltà i
            
            
              mercati e in generale l’economia locale, e
            
            
              quindi i capitalisti del Nord, venduti i titoli,
            
            
              possono comprare in cambio tante belle
            
            
              aziende private o pubbliche a prezzi strac-
            
            
              ciati. Va da sé che i sagaci governanti lo-
            
            
              cali, opportunamente insufflati dai capi-
            
            
              talisti
            
            
              del
            
            
              Nord,
            
            
              provvedono a promuo-
            
            
              vere grandi politiche di
            
            
              liberalizzazione e di
            
            
              compressione dei diritti,
            
            
              onde rendere più facile
            
            
              l’acquisto delle imprese
            
            
              nazionali da parte degli
            
            
              investitori esteri, e ren-
            
            
              derne anche più profit-
            
            
              tevole l’esercizio. Nelle
            
            
              crisi tradizionali lo stock
            
            
              di riserve valutarie pri-
            
            
              ma o poi finiva, ma og-
            
            
              gi, prima che un intero
            
            
              paese venga venduto, ce
            
            
              ne vuole, e la crisi può durare praticamente
            
            
              ad libitum. Questo è il gioco che Monti fa
            
            
              in Italia, com’è evidente e come abbiamo
            
            
              detto più volte, ma non è il solo». Guar-
            
            
              date cosa succede in Portogallo...
            
            
              
                SAURA PLESIO
              
            
            
              sauraplesio.blogspot.it
            
            
              ose che ci tocca vedere nel 2012, ov-
            
            
              vero lo stato che controlla, tramite i
            
            
              suoi emissari, il mercato del vino. Il con-
            
            
              trollo da parte dello stato dell’offerta di
            
            
              beni prodotti dai privati per «conseguire
            
            
              l’equilibrio di mercato» svela una menta-
            
            
              lità da piano quinquennale, una intollera-
            
            
              bile limitazione al principio della liberta
            
            
              di impresa sancito dall’art. 41 della Costi-
            
            
              tuzione.  In pratica, si decide di abbassare
            
            
              le rese produttive previste dal disciplinare
            
            
              di produzione dei vini, per controllare l’of-
            
            
              ferta. Cioè per esempio, 90 Qli ad ettaro
            
            
              previsti li si riduce a 60 Qli per quella par-
            
            
              ticolare vendemmia. Lo stesso, come av-
            
            
              venuto in Chianti Clas-
            
            
              sico 2009, avviene con il
            
            
              blocage, ovvero il divie-
            
            
              to a commercializzare
            
            
              entro un certo periodo
            
            
              di tempo una certa qua-
            
            
              nità della produzione,
            
            
              tenendola in cantina.
            
            
              Un’altra misura molto
            
            
              popolare riguarda il
            
            
              blocco degli impianti di
            
            
              vigneto, o meglio, l’im-
            
            
              possibilità di nuove iscri-
            
            
              zioni all’albo di una cer-
            
            
              ta Do a tempo
            
            
              indefinito, sempre per
            
            
              non meglio definiti motivi di stabilizzazio-
            
            
              ne dei mercati. In sostanza, nel primo caso
            
            
              se qualcuno ha dei problemi commerciali,
            
            
              ed ha la maggioranza dei voti nei consorzi
            
            
              di tutela, chiede che vengano ridotte le pro-
            
            
              duzioni di tutti i produttori, anche quelli
            
            
              che non sono membri del Consorzio, se
            
            
              
                C
              
            
            
              quest’ultimo è abbastanza grosso da poter
            
            
              rivendicare la rappresentanza erga omnes.
            
            
              Quindi anche di chi, guarda caso, potrebbe
            
            
              invece non aver problemi commerciali, o
            
            
              addirittura avere la colpa di vendere trop-
            
            
              po bene i suoi vini. Nel secondo caso in-
            
            
              vece si tratta del classico dentro-fuori: chi
            
            
              è dentro il ciclo produttivo, con vigneti
            
            
              iscritti agli albi della Do, decide sempre
            
            
              su proposta dei consorzi, che chi ne è fuo-
            
            
              ri deve restare fuori. In sostanza significa
            
            
              che sullo stesso territorio geograficamente
            
            
              delimitato della Do, esistono vigneti esat-
            
            
              tamente comparabili, che seguono le stesse
            
            
              indicazioni prescritte per essere Do, ma
            
            
              non lo sono semplice-
            
            
              mente perchè il club ha
            
            
              chiuso i battenti. Chi è
            
            
              dentro teme di vedere
            
            
              abbassare i prezzi a
            
            
              causa di un aumento
            
            
              dell’offerta che risulte-
            
            
              rebbe dalla concorrenza
            
            
              di chi adesso è fuori.
            
            
              Non è dato di sapere
            
            
              quali siano esattamente
            
            
              i criteri che, in palese
            
            
              violazione dell’art. 41
            
            
              della Costituzione ita-
            
            
              liana che definisce la li-
            
            
              bertà di impresa, fanno
            
            
              che un gruppo di produttori possa esclu-
            
            
              dere o ostacolare l’ingresso nel ciclo pro-
            
            
              duttivo da parte di altri.  È la maggioran-
            
            
              za che decide, e la maggioranza non può
            
            
              sbagliare, vero?
            
            
              
                GIANPAOLO PAGLIA
              
            
            
              lavalledelsiele.com
            
            
              L’agricoltura e il limite
            
            
              del dirigismo economico
            
            
              Il controllo da parte
            
            
              dello stato dei beni
            
            
              prodotti da privati
            
            
              svela una mentalità
            
            
              da piano quinquennale
            
            
              e una mera violazione
            
            
              del principio
            
            
              della libertà di impresa
            
            
              L’eurocrazia fa crollare
            
            
              gli stati a colpi di bilancia
            
            
              Le valute nazionali
            
            
              non ci sono più. I debiti
            
            
              però ci sono sempre
            
            
              e il vincolo contabile
            
            
              dei pagamenti pure.
            
            
              I paesi che l’euro
            
            
              ha costretto al deficit
            
            
              rischiano il collasso
            
            
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              LAV.IT
            
            
              
                SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO
              
            
            
              
                L’OPINIONE delle Libertà
              
            
            
              SABATO 18 AGOSTO 2012
            
            
              
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