II
ESTERI
II
I due volti del premierMorsi,
nemico e alleato di Israele
di
STEFANO MAGNI
opo l’attentato al confine fra
Egitto e Israele, un raid militare
egiziano contro gli jihadisti del Sinai
ha provocato almeno 20 morti. Il
presidente Mohammed Morsi lo
aveva promesso: restaurare l’ordine
nella penisola (fuori controllo sin
dallo scoppio della rivoluzione con-
tro Mubarak, un anno e mezzo fa)
è la priorità militare. Il governo
israeliano è d’accordo ed è disposto
ad accettare una maggior presenza
egiziana ai suoi confini meridionali,
pur di non rischiare altri attentati.
Eppure, proprio il giorno prima del
raid, i Fratelli Musulmani (di cui
Morsi è leader) avevano pubblicato
sul loro sito la loro versione com-
plottista: l’attentato nel Sinai visto
come il frutto di una cospirazione
del Mossad per seminare zizzania
fra il Cairo e i “fratelli” palestinesi
di Gaza: Hamas è affiliato alla Fra-
tellanza egiziana.
Strano sdoppiamento di posizio-
ni: l’Egitto è evidentemente domi-
nato da due uomini: Mohammed
Morsi e…Mohammed Morsi. Una
specie di dottor Jakyll e mister Hy-
de. Il primo Morsi è il leader dei
Fratelli Musulmani, promette di “ri-
vedere” (eufemismo per: stracciare)
il trattato di pace con Israele, vuole
vincere il braccio di ferro con i mi-
litari, vuol liberare l’Egitto dalle
“contaminazioni” occidentali, d’ac-
D
cordo con gli imam più radicali. Il
secondo Morsi, pur essendo la stessa
persona, è l’opposto: una sorta di
Mubarak più democratico. Va a
braccetto con i militari, promette a
Hillary Clinton di rispettare il trat-
tato di pace con Israele, si impegna
a garantire tutti i diritti civili, rispet-
tando la parità fra uomini e donne
e la protezione delle minoranze re-
ligiose. I benpensanti non vedono
alcuna contraddizione fra Morsi1 e
Morsi2, perché ritengono (già da
prima delle elezioni egiziane) che i
Fratelli Musulmani siano diventati
un movimento “democratico e libe-
rale”. I malpensanti ritengono che
Morsi2 sia solo un dissimulatore:
d’altra parte, celare l’agenda segreta
è sempre stato un espediente dei
Fratelli Musulmani, quando i rap-
porti di forza sono a loro sfavore.
E sono a sfavore, per ora, perché
l’esercito ha ancora le redini del po-
tere legislativo e della politica este-
ra.
In ogni caso, questo sdoppia-
mento di personalità del presidente
egiziano sta diventando un vero e
proprio caso-studio. Ad esempio, la
settimana scorsa, Morsi2 ha inviato
una lettera ad Israele, promettendo
di rispettare gli accordi in vigore e
di lavorare assieme allo Stato ebrai-
co per gestire i comuni interessi di
stabilità nella regione. Morsi1 ha af-
fidato la sua vibrante protesta al-
l’ufficio della presidenza egiziana.
Che ha immediatamente rinnegato
la paternità della lettera. Benché gli
israeliani abbiano ricevuto il docu-
mento tramite l’ambasciata egiziana
a Tel Aviv, con tanto di timbro uffi-
ciale, il Cairo tuttora nega. Lo sdop-
piamento ha assunto toni dramma-
tici nell’attuale crisi del Sinai. Morsi1
aveva ricevuto nel suo ufficio il pre-
mier di Hamas, Ismail Haniye, pro-
mettendo nuovi rapporti commer-
ciali. Morsi2, dopo l’attentato del
Sinai (16 soldati egiziani morti) ha
subito chiuso il valico di Rafah “a
tempo indeterminato”.
Questo dualismo è destinato a
durare ancora per molto. Almeno
finché non vi sarà un solo potere al
comando: o quello presidenziale o
quello militare. Solo allora potremo
vedere quale sia il vero volto di Mo-
hammed Morsi.
Siria, Assad tenta la riconquista di Aleppo
K
Iniziata l’ultima offensiva dell’esercito regolare siriano ad
Aleppo, ancora sotto il controllo degli insorti. Questi ultimi, intanto,
dichiarano di aver ucciso un “generale russo”
Sindrome Batman
contro la libertà
Raid dei militari egiziani
contro gli jihadisti
nel Sinai.Mentre il sito
dei Fratelli Musulmani
accusa Israele.
Il presidente del Cairo
tiene il piede in due staffe
da quando è stato eletto
Dimissioni di LouiseMensch,
volto progressista deiTories
atman uccide. E ancora e an-
cora… L’eroe dei fumetti non
c’entra nulla, né è colpevole Chri-
stian Bale che lo impersona nell’ul-
tima e fortunata serie di film di
Christopher Nolan. Ma la tenta-
zione di fare un massacro nella sala
del cinema, dove proiettano “The
Dark Knight Rises” (terzo episodio
della saga) sta diventando un’os-
sessione per sempre più menti ma-
late in questa calda estate america-
na. Dopo la strage di Aurora,
commessa dall’ex studente di me-
dicina James Holmes. Un primo se-
gnale di pericolo è arrivato da In-
ternet: attenzione, perché nei social
network si stanno moltiplicando i
fans del cattivo incarnato di Bat-
man e della sue “gesta” contro gli
innocenti spettatori del cinema di
Aurora. Li chiamano “Holmies” e
sono un popolo in fase di espan-
B
sione. Si fanno fotografare vestiti
come lui, lanciano messaggi di so-
lidarietà, chiedono la sua liberazio-
ne, danno istruzioni su come scri-
vergli in carcere. Solo su Internet
c’è pericolo di emulazione? A quan-
to pare no. Sabato scorso (ma la
notizia è stata diffusa ieri) un uomo
pesantemente armato è stato fer-
mato a Westlake, nell’Ohio. Stava
andando al cinema, dove proietta-
vano Batman. Paura anche a New
York: un anonimo utente di Twitter
ha lanciato un messaggio di minac-
ce esplicite. « La gente morirà come
ad Aurora, e questo non è uno
scherzo», recitava il tweet. La po-
lizia di New York, allertata, ha su-
bito protetto le sale cinematografi-
che e chiesto a Twitter di svelare
l’identità del presunto e potenziale
killer. Ma proprio perché “presun-
to” e “potenziale”, il social network
si è rifiutato di collaborare tempe-
stivamente con le autorità. «Con-
sideriamo un caso di emergenza so-
lo quando la minaccia è presente,
specifica e immediata». Cresce la
tentazione, tutta politica, di stru-
mentalizzare questi casi per rilan-
ciare sia la campagna contro il Se-
condo Emendamento (libertà di
portare armi), che quella contro
l’“anarchia” di Internet. A causa di
alcuni malati di mente e di loro as-
surdi emuli, gli Usa rischiano di di-
ventare un po’ meno liberi.
(ste. ma.)
a notizia delle sue dimissioni
da parlamentare è riuscita a
farsi largo nel pieno delle Olimpia-
di di Londra. Ma la protagonista
è Louise Mensch, scrittrice di pro-
fessione e deputata per i Conser-
vatori a Westminster: è stata nella
commissione che la scorsa estate
ha torchiato Rupert e James Mur-
doch sulle telefonate manipolate
dai giornalisti del Sun e il suo volto
è diventato noto ai più. Tanto che
in inverno il mensile GQ le ha de-
dicato un lungo servizio con alcuni
scatti dove Louise metteva in mo-
stra tutta la sua femminilità e si sfo-
gava: nel partito del Primo ministro
David Cameron le donne contano
poco, vengono giudicate per
l’aspetto e non per quel che pro-
pongono.
100.000 follower su Twitter, pa-
recchi nemici che l’hanno presa di
mira nel corso degli ultimi mesi: la
Mensch ha tenuto duro, ma alla fi-
ne ha ceduto per motivi che vanno
al di là della politica e alla vigilia
di un probabile rimpasto governa-
tivo che avrebbe potuto farla avan-
zare di grado. Ha un matrimonio
da portare avanti e nelle prossime
settimane si trasferirà a New York
con il (secondo) marito Peter, spo-
sato nel 2011, manager musicale
delle band americane Metallica e
Red Hot Chili Peppers e di Jimmy
Page. 41 anni lei, 59 lui. Il prossimo
novembre il seggio del Northam-
L
ptonshire dove è stata eletta nel
2010 potrebbe passare ai laburisti.
L’addio di Louise Mensch è un
contraccolpo d’immagine per la
coalizione Tories / LibDems: è un
altro passo indietro del progetto
disegnato da Cameron per pren-
dersi Downing Street. Le misure fi-
scali adottate dall’uomo del Tesoro,
George Osborne, non fanno decol-
lare l’economia, in recessione: ieri
la Banca d’Inghilterra ha previsto
una crescita pari a zero nel medio-
lungo periodo. E se i Liberaldemo-
cratici hanno lasciato per strada i
voti raccolti due anni fa che li ave-
vano resi ago della bilancia in un
Parlamento senza una maggioranza
assoluta, i conservatori rischiano
grosso.
Erano partiti come i Bright
Blues, Tories progressisti (la
Mensch tra il ’96 e il ’97 ha mili-
tato nelle file laburiste targate Tony
Blair), sensibili alle istanze sociali
ed ecologiste, fautori dell’idea mai
decollata di Big Society (più società
per ridare energia al Paese). Base
operativa per scalare la montagna
il quartiere molto liberal di Notting
Hill. L’editorialista di sinistra Polly
Toynbee preferita a Margaret That-
cher. Un nuovo simbolo: un albero
dove al classico blu veniva accosta-
to il verde.
Sfumature cromatiche che non
hanno resistito. L’opposizione in-
terna si è organizzata con i Main-
stream Conservatives, guidati da
David Davis, vecchia volpe del par-
tito: back to basics, tornare alle ra-
dici, specialmente in tema di Unio-
ne Europea, sottoponendo ai
cittadini il referendum sul ruolo
della Gran Bretagna al suo interno.
Semplici, senza contaminazioni va-
rie e pare piacciano all’elettorato,
se è vero che secondo un recente
sondaggio l’Ukip, il movimento li-
bertario ed euroscettico di Nigel
Farage, viene suggerito come il mi-
glior alleato possibile in vista delle
prossime elezioni. 81.000 iscritti
non hanno rinnovato la tessera ne-
gli ultimi sette anni: se l’addio della
Mensch è soprattutto una questio-
ne d’immagine, quello dei sosteni-
tori è un preoccupante avviso per
i Tories all’acqua di rose.
DARIO MAZZOCCHI
L’OPINIONE delle Libertà
GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012
5