entre un sondaggio on line di
Repub-
blica
rivela che il 20% dei suoi lettori
non è d’accordo né ad un’alleanza Pd-Sel né
a quella Pd-Udc, arriva – sempre sulla stessa
testata – un articolo di Ilvo Diamanti abba-
stanza chiarificatorio ed eloquente: da set-
tembre inizia la corsa elettorale e – da adesso
in poi – i sondaggi sul consenso dei cittadini
devon essere “veraci” e non “proattivi”, come
quando c’è da tirare la volata ad un governo
instabile.
A partire dall’abbraccio, fatale ed impre-
scindibile, tra Lega e Pdl. (...) O dal “centro
e sinistra”, allo stesso tempo avvinghiati e
contrapposti da un ulivismo prodiano mai
decollato e mai fatto pro-
prio dagli elettori (...).
Una stasi, un contorci-
mento, un avvilupparsi,
un restar fermi che non
sembra essere adeguata-
mente percepito dalle
strutture di aprtito e che
sta portando un enorme
consenso al Movimento
cinque stelle (...).
Il messaggio del più
famoso statistico d’Italia
è molto chiaro. Tra l’altro,
il vento dell’antipolitica
soffia da anni, vista
l’enorme messe di comici che nell’ultimo de-
cennio hanno fatto le loro fortune “occupan-
dosi di politica” ed i congrui share che le
principali televisioni hanno ottenuto grazie
a loro. «Ebbene, dopo Monti - e dopo Gril-
lo - non è possibile riproporre gli stessi sche-
mi, le stesse etichette e gli stessi volti di prima.
M
Perché (...) segnalano la crisi della nostra de-
mocrazia rappresentativa, oltre che del Ber-
lusconismo».
In poche parole, Bersani e Vendola con
Casini dovrebbero prendere atto che devono
avvicendare almeno la metà degli attuali con-
siglieri e parlamentari, sostituendoli non con
giovani in carriera con esperienza al massimo
decennale, bensì con collaudati e competenti
esperti “prestati alla politica” dalla società
civile (...). Anche ricorrendo alla “lista dei
sindaci”, una cosa del genere è una
mission
impossible
per dei partiti che hanno fatto
dell’apparato il
core
della propria attività,
con tanto di proprietà immobiliari, fonda-
zioni ed aziende “storica-
mente” amiche (le Coop
ad esempio), personale
politico “in carriera” e
privo di altra occupazione
(...).
Come sarà composto,
dunque, il nostro futuro
Parlamento? Facile a dirsi:
Pd, M5s e Pdl sostanzial-
mente attestati – nell’or-
dine – tra il 27 edil 19%,
con Udc, Idv, Sel, Lega e
Forza Nuova tra il 5 ed il
9%. Praticamente, nessu-
na maggioranza di gover-
no, neanche con i premi. Il caos. Altro sareb-
be (...) se avessimo una legge elettorale con
il doppio turno, che permette di definire le
alleanze “in corsa”, ma le rende durevoli, e
che favorisce l’emersione di candidati “civici”
a dispetto di quelli “preformati”.
www.demata.wordpress.com
l “salvataggio” dei paesi che la crisi dei
debiti sovrani potrebbe condurre al default
(...)è la prosecuzione del nazionalismo (te-
desco) con altri mezzi. Con l’euro i tedeschi
hanno costruito un’Europa a propria im-
magine e somiglianza. (...) Ora il commis-
sariamento dei paesi mediterranei – l’altra
faccia del “salvataggio” – è il prezzo del ri-
catto.
Questa, nella sostanza, è la sintesi che
non solo nella pancia della rivolta antipoli-
tica e antieuropea, ma nella testa delle classi
dirigenti politicamente alfabetizzate e sen-
sibili al tema della “sovranità nazionale” si
va facendo delle discussioni in sede Ue sui
piani di salvataggio del-
l’Europa mediterranea. Se
i difetti di fabbrica del-
l’eurozona rispondano
davvero ad un disegno
“tedesco” è questione
quanto mai opinabile.
L’unione monetaria nac-
que piuttosto come pro-
getto “francese” e come
dispositivo di sicurezza
contro e non a vantaggio
della Germania riunifica-
ta, che Mitterand riteneva
di dovere integrare (e im-
prigionare) nella costru-
zione europea, secondo uno sviluppo (...)
dei principi dell’europeismo post-bellico.
La germanizzazione delle istituzioni co-
muni e del modello di integrazione europea
fu piuttosto il compromesso accordato alle
paure tedesche. (...). Ai tempi, con la scelta
di una Bce “modello Bundesbank” non fum-
I
mo noi, ma la Francia a rinunciare a qual-
cosa.
Comunque la questione nazionale e, se
così vogliamo dire, “patriottica” per quanto
riguarda l’Italia oggi non è affatto una que-
stione di sovranità. (...) La sovranità ci ha
regalato l’illusione dell’eccezione, l’interdi-
pendenza la consapevolezza della normalità.
Il “primato della politica” ha accomodato
gli italiani nell’idea che i loro difetti (una
scarsa offerta di lavoro, un welfare discri-
minatorio, un’economia corporativa, un in-
vestimento striminzito e scadente nella for-
mazione del capitale umano…) fossero
caratteri nazionali e le virtù suggerite dalla
ragionevolezza e dalla ne-
cessità imposizioni pre-
potenti di “potenze stra-
niere”(...).
La sovranità naziona-
le è un attrezzo archeo-
logico e inefficiente, che
poco aiuta a dirimere e a
risolvere le questioni po-
litiche e di diritto della
società e del mercato glo-
bale. Ma per un paese
come l’Italia è decisamen-
te peggio. È un mito au-
toconsolatorio che scava
la fossa in cui rischiamo
di finire seppelliti senza alcuna consolazione.
La cosa più patriottica da fare – per il bene,
il benessere e la libertà degli italiani – è fare
i conti con la realtà della nostra debolezza
e dei suoi possibili rimedi.
CARMELO PALMA
www.libertiamo.it
La sovranità nazionale
e l’illusione patriottica
Il primato della politica
ha accomodato
gli italiani nell’idea
che i loro difetti fossero
caratteri nazionali
e le virtù fossero
imposizioni prepotenti
di “potenze straniere”
Partiti vecchi e un’Italia
che ormai non esiste più
Come sarà composto
il futuro Parlamento? Pd,
M5S e Pdl tra il 27
e il 19%, con Udc, Idv,
Sel e Lega tra il 5
ed il 9%. Nessuna
maggioranza di governo.
Ci sarà solo caos
L’OPINIONE delle Libertà
MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
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