Protesta dei trattori: la marcia continua

mercoledì 7 febbraio 2024


“È una vittoria anche italiana l’annuncio della Commissione europea del ritiro della proposta legislativa sui pesticidi”. La notizia che ha fatto esultare gli agricoltori ha visto anche il commento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Fin dal suo insediamento, infatti, il Governo italiano sta lavorando in Europa, con grande concretezza e buon senso, per tracciare una strada diversa da quella percorsa finora e coniugare produzione agricola, rispetto del lavoro e sostenibilità ambientale. Proseguiremo in questa direzione”. E la senatrice di Forza Italia, vicepresidente di Palazzo Madama, Licia Ronzulli, ha notato a ReStart su Rai 3: “Con la terra ci guadagnano tutti, tranne chi si spacca la schiena per lavorarla. La protesta degli agricoltori è arrivata a questo livello perché tutte le loro istanze, finora, sono rimaste inascoltate in nome dell’ambientalismo, di una politica della lotta al cambiamento climatico di tipo totalmente ideologico. Basta vedere lo scontro che c’è stato fra Timmermans e la stessa von der Leyen all’interno della Commissione europea. Goccia dopo goccia, dopo anni di richieste inattese e inascoltate, il vaso si è riempito”.

La mobilitazione dei trattori sta andando avanti. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al termine del Comitato per la sicurezza pubblica che si è svolto a Perugia: “Un modo civile di rappresentare la protesta che fino adesso stiamo gestendo in maniera devo dire impeccabile. Voglio ringraziare i prefetti e i questori soprattutto che stanno mediando e stanno avendo la collaborazione degli organizzatori, affinché ci sia un punto di equilibrio tra l’esigenza di manifestare ma nello stesso tempo di non incidere su quelle che sono questioni di ordine e di sicurezza pubblica”. E su ciò che potrà accadere nei prossimi giorni ha parlato della “realizzazione di questo punto di equilibrio tra la legittima manifestazione del pensiero ma nello stesso tempo che non ci siano problemi per i cittadini e men che meno di ordine pubblico”. Dopodiché, ha evidenziato: “Il Governo è contento anche delle decisioni prese a Bruxelles perché come è stato detto anche dalla presidente Meloni erano osservazioni e rivendicazioni, diciamo così, che l’Esecutivo stesso aveva portato in Europa. Quindi quello che rivendicano gli agricoltori è molto in linea con quelle che erano state le visioni e le politiche del governo sui problemi che segnalano gli agricoltori. E da questo punto di vista del merito, ovviamente, anche sul fatto che stia avendo un’efficacia in Europa questa protesta il governo non può che esserne contento”. Circa una eventuale presenza, al Festival di Sanremo, di chi protesta ha detto la sua Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: “Se si vuol dare voce alle proteste, è importante che possano esprimersi, l’importante è che quando si dicono le cose, si dicano correttamente. Non ho ragione di dire se debbano o non debbano andare, è una scelta di chi ha la responsabilità del programma e non intervengo su compiti altrui. Anche per evitare che si dica che noi vogliamo censure preventive. Il direttore artistico fa le sue scelte, ben vengano”.

“La protesta dei trattori di questi giorni evidenzia che esiste un problema di fondo: c’è una distanza siderale tra Bruxelles e il mondo delle pmi agricole” ha notato il presidente di Anpit (Associazione nazionale per l’industria e il terziario) Federico Iadicicco, intervenendo alla trasmissione Specchio dei tempi su RaiNews24. Precisando: “Oltre il 95 per cento dell’agroalimentare è in mano a dieci multinazionali. Siamo in presenza, di fatto, di un oligopolio per cui i prezzi dei prodotti agricoli tendono a essere bassi e così gli agricoltori non riescono a coprire i costi. Quello che noi acquistiamo sullo scaffale del supermercato – ha indicato – deriva in gran parte dalle multinazionali, che ovviamente hanno la capacità di determinare i prezzi di acquisto dei prodotti al momento dell’ingresso nella filiera. Agricoltura sostenibile significa anche migliorare la qualità della vita dei produttori agricoli, aumentare la produttività e la capacità di resilienza dei raccolti ai cambiamenti climatici”.

La levata di scudi del comparto agricolo sta riguardando il Vecchio Continente. La ministra degli Esteri belga, Hadja Lahbib, intervenendo in Plenaria all’Eurocamera, ha ammesso: “È un dovere che le norme adottate nel 2021 per riformare la Pac siano rivalutate alla luce delle realtà attuali. Queste regole erano state presentate prima del Covid e prima della guerra in Ucraina e dunque è un dovere aggiornarle e trovare un giusto equilibrio con gli obiettivi fondamentali della nostra politica agricola, per assicurare la sicurezza alimentare e la giusta remunerazione degli agricoltori”. Non solo: “Bisogna agire non solo a brave termine ma anche a medio e lungo termine”.

La situazione, nel frattempo, è calda in Spagna. Migliaia di agricoltori con colonne di trattori hanno praticamente creato dei blocchi stradali sulle arterie in quasi tutto il Paese. Le proteste sono state convocate dalle organizzazioni sindacali di settore su WhatsApp e anche su Telegram. La piattaforma 6 febbraio (6F) – che di fatto si è costituita per le mobilitazioni – ha invitato gli agricoltori a bloccare i punti di distribuzione degli alimenti: mercati centrali e porti. Nelle ore scorse bloccato l’accesso al porto di Malaga, i mercati generali di Saragozza e Valladolid, quello principale di Castiglia y León. Il Ministero degli Interni ha fatto sapere che due persone sono state arrestate. Disagi in Catalogna. Secondo quanto appreso, almeno tre colonne di trattori stanno procedendo lungo diversi percorsi. L’obiettivo è raggiungere Barcellona. Chi protesta, in questo modo, ha intenzione di mostrare con evidenza il malcontento che stanno vivendo gli agricoltori. Al contempo, lunghe code sono state segnalate su alcune delle principali autostrade della regione.

Nei pressi del porto di Castellón, tra l’altro, sono stati bruciati copertoni e arance provenienti da Paesi extraeuropei, per mettere nero su bianco i problemi di competitività dei prodotti locali. A Vitoria (Paesi Baschi) i trattori hanno fatto tappa nel centro della città. Secondo quanto riportato dalla radio Cadena Ser, ci sarebbero momenti di tensione: un gruppo di veicoli agricoli ha cercato di aggirare un cordone di agenti. Quattro agricoltori sono stati arrestati dalla Guardia civile sull’autostrada A-92, nei pressi del Comune di Santa Fe, in provincia di Granada, per tentata aggressione nei confronti degli agenti. Uno dei quattro fermati – questa la ricostruzione delle forze dell’ordine – avrebbe provato a scagliare un divano metallico durante una carica di polizia. Almeno 689 le denunce per minaccia della sicurezza cittadina e blocco della viabilità: questo il bilancio provvisorio.


di Claudio Bellumori