Autonomia differenziata, ok del Senato

mercoledì 24 gennaio 2024


Dal Senato arriva il primo ok all’Autonomia differenziata delle Regioni. Il voto finale vede 110 sì, 64 no e 3 astensioni. Vibranti le proteste dai banchi del Partito democratico e del Movimento cinque stelle. Il ddl, ora, passerà alla Camera per il via libera definitivo. La Lega esulta e spera di incassare il sì conclusivo prima delle Europee.

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, in un’intervista al Corriere della Sera osserva: “Una volta che la legge sarà approvata anche dalla Camera, cosa che io spero avvenga entro le Europee, sarà conclusa la fase 2”. Per quanto concerne la Regione che amministra, sottolinea: “Ci siederemo al tavolo con la richiesta di poter gestire tutte le 23 materie oggetto dell’Autonomia, con la consapevolezza di affrontare con gradualità il percorso. Il Veneto è pronto, abbiamo sfruttato questi anni e gli ultimi mesi per approfondire molti aspetti, con un osservatorio sull’Autonomia dove abbiamo riunito i più importanti esperti, le università, le associazioni economiche”. E aggiunge: “Questa non è la secessione dei ricchi, non spaccherà il Paese e l’Italia è già a due velocità non per colpa dell’Autonomia, che non c’è, ma di un centralismo che spesso deresponsabilizza e spreca”.

La senatrice Erika Stefani, responsabile del dipartimento Autonomia della Lega, prosegue: “Siamo abituati a sentire da parte delle opposizioni le fake news sull’Autonomia, ma dovrebbero anche capire il danno che comportano alla cittadinanza. Parlare di pagina nera e allarme per la democrazia, in riferimento a un provvedimento che attua la Costituzione è disinformazione, anche perché la riforma del Titolo V l’ha voluta proprio la sinistra. Dunque – sottolinea – dimostrano incoerenza. Dopo vent’anni stiamo determinando i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni, ndr), proprio per garantire l’asticella sotto la quale un’Amministrazione non può andare nell’erogazione dei servizi: significa più efficienza, da Nord a Sud, per dare una risposta ai cittadini. I buoni amministratori – insiste – non avranno mai paura del regionalismo differenziato, proprio perché non possono nascondersi dietro al centralismo e non temono le responsabilità di fronte alla comunità”.

Secondo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, “adesso già ci sono tante differenze tra le Regioni per quanto riguarda l’efficienza. Con il ddl Calderoli sull’Autonomia differenziata potrebbe essere la volta buona che facciamo diventare più efficienti le Regioni che lo sono meno”, mentre la deputata Chiara Tenerini, responsabile Lavoro di Forza Italia, evidenzia: “Le vigorose proteste del Pd e del M5S sul ddl Calderoli non bastano a cancellare la realtà: è stato il Pd a inserire ulteriori forme di Autonomia in Costituzione, con la modifica del titolo V, e a firmare una prima intesa con Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Con i due governi Conte, poi, è stata stipulata la bozza sulle competenze e le materie previste per le stesse Regioni. Dalle opposizioni – incalza – si sollevano le solite lacrime di coccodrillo. Noi vogliamo approvare una riforma equilibrata, in grado di aumentare l’efficienza e i servizi da Nord a Sud, per consentire a ogni Regione di liberare le proprie risorse, stimolando crescita e sviluppo. L’Autonomia è l’occasione per dare più equità al Paese e, come Forza Italia, in maniera coerente e responsabile, continueremo a lavorare con questo obiettivo”.


di Mimmo Fornari