Page 4 - Opinione del 19-9-2012

settembre Castiglione della Pescaia si
riempie di libri, colori e divertimento
con la prima edizione di “Libritutti”, il fe-
stival del libro illustrato dedicato ai bam-
bini dai 6 ai 13 anni. L’iniziativa, promossa
e organizzata dal comune di Castiglione
della Pescaia, con il patrocinio della pro-
vincia di Grosseto e della Regione Toscana,
si terrà in piazza Garibaldi dal 19 al 23
settembre 2012. Come afferma Carlotta
Fruttero, ideatrice dell’iniziativa insieme
a Patrizia Guidi e all’ufficio Cultura del
comune di Castiglione della Pescaia, «il
festival nasce dalla volontà di avvicinare
i bambini al mondo dei libri in modo gio-
coso e divertente, mostrando loro come
nasce e si sviluppa un disegno, un fumetto,
un’immagine e come questa venga poi
adattata ad un testo». Darwin-Romano
Edizioni, Mondadori, Lapis, BabaLibri, Di
Marsico, Lavieri, Uovo Nero, Comma 22,
Piemme, Gallucci, sono solo alcuni degli
editori che hanno aderito al progetto e nu-
merosi sono gli autori di letteratura per
l’infanzia e i professionisti del settore che,
nei cinque giorni dell’evento, saranno pre-
senti in piazza per incontrare e coinvolgere
il giovane pubblico in modo piacevole e
creativo. «Libritutti non è solo una fiera
della letteratura dedicata all’infanzia»,
spiega Patrizia Guidi, «ma un festival in
cui i bambini sono protagonisti; il nostro
intento è creare momenti di svago per i
piccoli ospiti che potranno sperimentare
e dare spazio alla propria creatività e fan-
tasia».
Ogni giorno saranno, infatti, realizzati
laboratori di fumetto, scrittura creativa e
A
illustrazione tenuti da autori e professio-
nisti del settore, come Maria Rosaria Co-
stanza, stimata scrittrice della letteratura
pedagogica contemporanea, Miriam Du-
bini, autrice di noti libri per ragazzi, Ales-
sandro Valdrighi, fumettista e sceneggia-
tore locale che insegnerà ai bambini la
creativa arte del fumetto e del disegno, e
molti altri ancora. In piazza Garibaldi sa-
ranno allestite anche 5 mostre dedicate al
mondo dell’infanzia. La prima, è la mostra
realizzata da Joaquín Salvador Lavado,
più conosciuto come Quino, noto illustra-
tore e creatore della famosa striscia Ma-
falda; la seconda, dal titolo “LiberiTutti”
è composta da 10 tavole che, per mano di
famosi scrittori e illustratori raccontano
ciascuna un articolo della carta dei diritti
dell’infanzia. Un’altra mostra, legata al te-
ma dei diritti e dei doveri dei bambini, ha
come oggetto il libro
Io, io…e gli altri?
pubblicato da Gallucci Editore con i testi
di Susanna Tamaro e altri noti scrittori ita-
liani. E ancora la mostra dedicata al libro
Storie dei 5 elementi
con le tavole realiz-
zate da Iole Eulalia Rosa. Un progetto in
collaborazione tra le case editrici Darwin
e Romano e il Wwf che coinvolge artisti
quali Elisa, Fiorello, Neri Marcorè e molti
altri. Infine, ma non certo meno importan-
te, sarà esposta in anteprima la mostra sul-
le Fiabe Italiane illustrate di Italo Calvino,
prossima pubblicazione della Casa Editrice
Mondadori. «Non è un caso che la prima
esposizione di queste tavole avvenga a Ca-
stiglione della Pescaia», afferma Carlotta
Fruttero, «Calvino e mio padre hanno
amato profondamente questo paese».
II
POLITICA
II
Papa: «Il silenziodella comunicazione sulle carceri»
di
DIMITRI BUFFA
antefatto: Giletti e Klaus
Davi tempo fa hanno pre-
sentato una splendida proposta
per RadioRai, fare un program-
ma su giustizia e carceri.
Oltre ai Radicali, anche Alfon-
so Papa se ne è fatto patrocina-
tore politico. Qualche giorno fa
RadioRai pubblica però il nuovo
palinsesto e la proposta su giusti-
zia e carceri si constata cestinata.
Al suo posto c’è un programma
con Lorella Cuccarini.
L’Opinione
ha pertanto inter-
vistato proprio il deputato Pdl
che fin da quando è uscita la no-
tizia ha usato termini duri e sar-
castici: «A guardare il palinsesto
di RadioRai fresco di pubblica-
zione si direbbe che ad essere sa-
crificati dalla radio del cosiddetto
servizio pubblico siano ancora
una volta la giustizia e le carce-
ri».
Che cosa è successo?
Una proposta sul tavolo c’era,
ma è stata bocciata. Evidentemen-
te al di là dei proclami di buone
intenzioni ai vertici della maggio-
re azienda culturale pubblica non
interessa a sufficienza garantire
informazione sulla principale
stortura istituzionale italiana, vale
a dire la giustizia.
Risponderanno che è una questio-
ne di audience.
Siamo sicuri che nove milioni di
procedimenti pendenti, centottan-
tamila prescrizioni annuali, 40
suicidi di detenuti dall’inizio
L’
dell’anno non siano problemi sen-
titi
dalla maggioranza dei citta-
dini?
Non so, me lo dica lei.
Il punto non è l’audience: noi
abbiamo una sostanziale carenza
di informazione su quello che ri-
guarda le tematiche carcerarie.
Per esempio l’altro giorno c’era
un ottimo articolo di Luigi Fer-
rarella sul
Corriere
,
che parlava
del lavoro e del recupero per i
carcerati, che dimostra come in-
vestendo su ciò si possa persino
fare economia da
spending re-
view
.
Ma nessuno sta a sentire
anche perché il servizio pubblico
radio televisivo pagato con il ca-
none di tutti i cittadini fa scelte
che sono scorciatoie temporanee
per accalappiare qualche radio
ascoltatore in più e lascia bella-
mente scoperte altre importantis-
sime notizie. Un pubblico educato
alla sensibilità civile potrebbe an-
che costituire un’audience alter-
nativa, specie in radio.
E lei cosa propone?
Come “Comitato per la pre-
potente urgenza” (le parole pro-
nunciate da Napolitano in un
convegno organizzato il 28 luglio
di un anno fà al Senato proprio
sull’emergenza carceri, parole cui
poi non seguì alcun fatto,
n.d.r.
)
presenteremo una serie di inizia-
tive e proposte concrete di lavoro
per i detenuti, come quella di as-
sociare la grande distribuzione al-
la vendita dei prodotti da loro
realizzati in carcere, compresa
una linea di agro biologico, e poi
denunciare come la carenza di in-
vestimenti statali nel settore re-
cupero e lavoro per i detenuti e
anche gli ex tali si risolve in una
gravissima violazione costituzio-
nale. Noi stiamo di fatto in questi
giorni svilendo il significato della
pena.
Poi c’è la vexata quaestio della
pena assimilabile a una tortura”
Esattamente in questi giorni si
sta ratificando in Senato la con-
venzione europea sulla tortura,
dopodichè, anche se non abbiamo
mai introdotto il relativo reato
nel nostro ordinamento, dobbia-
mo aspettarci una raffica di con-
danne dalla Corte europea dei di-
ritti dell’uomo per il trattamento
che infliggiamo a tutti i nostri de-
tenuti. Rispetto a questo, il dove-
re di un organo pubblico di in-
formazione come la Rai
comprende anche il discorso del
carcere. Per noi quindi il proble-
ma non è la polemica sul pro-
gramma “bocciato” a Giletti e su
quello “promosso” della Cucca-
rini. Ci limitiamo a constatare
che la carenza informativa in ma-
teria persiste e che sembra non
importare niente a nessuno a via-
le Mazzini e dintorni.
L’ex magistrato Luigi Bobbio, at-
tuale esponente napoletano del
Pdl, non crede più all’articolo 27
della Costituzione e propone di
cambiarlo in senso afflittivo per
il detenuto, però l’articolo di Fer-
rarella faceva rimarcare che il re-
cupero dei detenuti è anche con-
veniente economicamente allo
stato. Lei che ne pensa?
Con me si sfonda una porta
aperta: recuperare quasi 68 mila
detenuti per lo stato potrebbe
equivalere a più di un punto di
prodotto interno lordo e credo
che Bobbio abbia detto quelle co-
se come una provocazione. Il con-
cetto comunque è che si deve in-
vestire anche sui detenuti che
vogliano emendarsi.
Napolitano nei prossimi giorni ri-
ceverà quei giuristi che hanno fir-
mato il famoso manifesto del
professor Fuggetta sul ritorno alla
legalità nell’intero pianeta giusti-
zia. Non sarà però ricevuta la de-
putata Rita Bernardini che pure
di quel manifesto è stata insieme
a Marco Pannella una delle pro-
motrici. Lei crede a una ripicca
del Quirinale per le continue cri-
tiche di Pannella al Capo dello
stato, invitato più volte a fare un
messaggio alle Camere sul siste-
ma giudiziario italiano e a pro-
nunciarsi sull’amnistia?
Non voglio credere alla ripic-
ca, non sarebbe da Capo dello
stato e non sarebbe neanche da
galantuomini come Napolitano.
Che peraltro anche io ho criticato
quando ha parlato di “condizioni
mancanti” per l’amnistia, che pu-
re lui, con quel messaggio alle
Camere, che invece non c’è stato,
poteva contribuire a creare. Agli
amici radicali faccio un invito:
uniamo le nostre proposte di leg-
ge sulla riforma della carcerazio-
ne preventiva e poi al Quirinale
ci andremo tutti insieme e non
credo che Napolitano non vorrà
riceverci.
Il deputato del Pdl
punta l’indice sulla Rai.
Bocciato un programma
di Giletti e Davi
«
Ancora una volta
il tema della giustizia
è totalmente assente
dal servizio pubblico»
Millefestivalper l’Italia
CalvinosbarcainToscana
Vendola: noalleprimarie
per favorireBersani?
iamo oltre la torre di Babele. Ri-
schiamo di metter su un’armata
Brancaleone e perdere le elezioni». Impres-
sioni di Beppe Fioroni: l’ex ministro del-
l’Istruzione di casa Margherita prima e Pd
poi lancia la sua “cassandrata” sul partito.
Troppi candidati, troppo chiasso, troppa
confusione. Chi si candida alle primarie?
Perché? E che primarie saranno? Di partito
o di coalizione? Bersani, Renzi, Vendola,
Tabacci (spinto da Rutelli di nuovo amico
del Pd), la
newcomer
Laura Puppato, Ste-
fano Boeri, senza dimenticarsi delle ultime
uscite di Pippo Civati (che ha attaccato
Rosy Bindi, anch’ella pronta a fare capo-
lino nell’agone), Valdo Spini e Riccardo
Nencini. E ieri si sono fatti sentire con una
nuova lettera anche quelli dell’Agenda
Monti, che forse puntano su Renzi ma po-
trebbero anche guardare tra le proprie fila
(
Follini). Troppe voci, troppo chiasso e
Vendola quasi si sfila, lanciando segnali
su tutti i canali possibili, da
Sky
al
Corriere
della Sera
: «
Se parliamo di primarie del
Pd, non sono interessato. Il palcoscenico
è sovraccarico di luce, chiedo a Bersani un
punto di verità. Servono regole chiare e
certe e dobbiamo discuterle assieme», af-
ferma il leader di Sel. Il comportamento
di Vendola è oltremodo strategico: anzi-
tutto sta cercando di capire quanto potrà
pesare all’interno di una corsa che, in que-
sto modo, diventa comunque uno scontro
casalingo in casa Pd. Preso per buono che
le primarie saranno di coalizione, il gover-
natore della Puglia rischia di rimanere
schiacciato nella lotta tra i due titani de-
mocratici e di vedere molti suoi voti di-
«
S
sperdersi tra la laicissima ed ecologista
Puppato e Boeri, l’assessore milanese alla
cultura perdente nelle primarie milanesi
ma messo al comando dal “suo” Pisapia.
In altri termini, Vendola è passato dal-
l’essere il favorito su Bersani (neanche un
anno fa in molti ci avrebbero scommesso)
al correre come un Nencini qualsiasi. Ma
proprio ora il leader di Sel può ritrovare
la sua utilità politica. Non è mistero che
Vendola avversi Renzi («il suo è un pro-
getto di destra, non è un caso che Berlu-
sconi e Confindustria lo apprezzino», ha
ripetuto più volte) e contemporaneamente
si sia riavvicinato parecchio a Bersani.
Ip-
se dixit
: «
Bersani è un’ottima persona,
leale. È il migliore del suo gruppo diri-
gente, ha lui stesso interesse al rinnova-
mento che gli tolga dal collo il fiato della
vecchia nomenclatura di partito, ha biso-
gno di una sponda forte a sinistra». E la
sponda può anche arrivare auto-eliminan-
dosi dal torneo delle primarie, cercando
di convogliare i voti del proprio elettorato
su Bersani, con due vantaggi: il primo è
il credito personale da riscuotere negli uf-
fici del segretario Pd, il secondo è quello
di cercare di portare il Pd verso Sel, spo-
standolo a sinistra, facendone un alleato
più vicino. Vendola, candidandosi oggi,
potrebbe rappresentare un quasi-doppione
di Bersani, favorendo in ultima analisi
proprio Renzi. Tutto questo movimento
per contrastare un Rottamatore che, da
solo, sta mobilitando contro di lui due se-
gretari di partito con i relativi codazzi.
Quanta paura per un solo Pupo.
ENRICO STRINA
L’OPINIONE delle Libertà
MERCOLEDÌ 19 SETTEMBRE 2012
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