Santo? No, scienziato subito

lunedì 29 aprile 2024


Sassolini di Lehner

Giorgia Meloni studia i buchi neri e le manìe delle persone che contano. Dopo averle messe a fuoco, ben confezionate e infiocchettate, se le mette in tasca, come il distratto Piero Fassino con i profumi dei duty free. Giorgia, avendo scannerizzato la vanità presenzialista di Papa Francesco (Gianni Letta al confronto è un eremita), ha incartato il Pontefice castrista (si veda il mio pamphlet Bergoglio. Da Cristo a Castro: Paolo mi fè, disfecemi Jorge Mario, edito dall’Opinione per Amazon), iscrivendolo ufficialmente e con grande risalto mediatico a una sessione del G7 sull’Intelligenza artificiale.

Avendolo ben bene titillato, ha pure convinto l’argentino tutto mare, monti e terra – giammai cielo – a partecipare di persona, altro che l’umile, timido, quasi anonimo collegamento in remoto. Jorge Mario, sentendosi trattato come scienziato da Premio Nobel, ha ceduto alle lusinghe, accettando con entusiasmo l’ennesimo personaggio da interpretare. Ha recitato da sindacalista, da dirigente di varie Ong, da associato a Luca Casarini, da volontario capo nel settore accoglienza, da influencer a dettare mode; da giustizialista, da Marco Travaglio aggiunto, da multiculturalista alla Laura Boldrini, da lider maximo dei Fausto Bertinotti. Financo da esploratore tra i nativi alla riscoperta di antiche deità pagane, da luterano, da kirilliano, da ecologista, da esperto di pandemie, da drammatico climatologo, da materialista dialettico, da pacifista unidirezionale, da icona adorata da Dmitrij Peskov e da Marija Zacharova; da capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, da empatico giustificazionista con gli islamici stragisti di Charlie Hebdo, da amicone di massoni, di laici, di atei come Eugenio Scalfari; da anticlericale militante: tutti i ruoli terrestri possibili, giammai quello di chi occupa il soglio petrino.

Sempre che si voglia classificare la blasfemia come segno celeste, vedi la correzione di diversi comandamenti del Decalogo apportata da Bergoglio, puntiglioso nel cogliere in fallo nientemeno che il Creatore e gli Evangelisti. Colui che bocciò l’Onnipotente e lo stesso Mosè, riscrivendo anche i Vangeli, poteva mai rinunciare allo spettacolo di sé stesso nella parte di dottore in Artificial intelligence and Automation engineering?

Giorgia evidentemente conosce l’adagio sulla vanità dei tifosi del Boca Juniors: “Come si suicida un argentino? Si arrampica sul proprio ego e poi si butta giù”. Quindi, ha misurato attentamente il chilometrico ego bergogliano, impiattandogli un prelibato assaggio di glorificazione: non santo, ma scienziato subito. Giorgia Meloni, essendo capace e astuta, dopo il G7 pontificio eviterà non solo di dirsi antifascista ma, per fagocitare e digerire il compagno con tutti i fautori da falce e martello, negherà pure d’essere stata anticomunista, richiamandosi agli amorosi sensi tra Palmiro Togliatti e i “fratelli in camicia nera”.


di Giancarlo Lehner