lunedì 17 giugno 2024
“Ossigeno è un diario letterario autobiografico che ripercorre la storia di un rapporto indissolubile, quello tra un padre e una figlia, il mio”. Con queste parole Federica Molè racconta il suo esordio narrativo. Il libro, edito da Architype per la collana Kintsugi, è un appassionato omaggio che la scrittrice ha voluto dedicare al padre Gianni Molé, un maestro del giornalismo siciliano, capo ufficio stampa della Provincia regionale di Ragusa, segretario dell’Assostampa iblea, collaboratore de L’Opinione, scomparso a 61 anni a causa della pandemia, il 31 ottobre 2020. Il testo è stato presentato venerdì scorso, con l’introduzione del regista Andrea Traina, all’interno di A tutto volume, il festival letterario che si tiene nei giardini dell’Antica Badia di Ragusa. “Il titolo – chiosa Federica Molè – nasce come filo conduttore tra quello che è stato papà per me e quello che è mancato a lui per sopravvivere nel periodo maledetto del Covid. Questo libro è per chi, come me, ha perso l’ossigeno”. Il libro è carico di ricordi entusiasmanti, annotazioni originali, spunti narrativi, aneddoti personali, racconti di vita vissuta insieme. Un padre che profuma di sigaro alla vaniglia, che inforca i suoi immancabili occhiali rotondi, che legge con avidità libri, riviste e giornali, che coltiva la passione per il vino e la vecchia macchina da scrivere Lettera 22. Sono i tratti distintivi di Gianni Molè disegnati sulla copertina di Ossigeno. Federica Molè restituisce al lettore il ricordo di un grande uomo, di un padre amorevole, di un cronista combattivo e con la “schiena dritta”.
“A volte – ammette l’autrice – ho paura di perdere il suo ricordo, anche se so che non potrà mai accadere. Parlando di lui mi sento meno sola, ed è quello che mi piacerebbe trasmettere anche a chi ha perso una persona cara com’è successo a me. In questi anni ho ricercato nei libri le storie di figlie che hanno perso il padre, e mi sentivo capita, ed è quello che vorrei succedesse agli altri leggendo le mie pagine”. Come sottolinea lo scrittore Gaetano Savatteri, che firma lo strillo della quarta di copertina, “Ossigeno è la narrazione di un amore indissolubile, attraverso la crescita e l’acquisizione della consapevolezza. Ricordi, sapori, spaccati di vita familiare e al centro la bussola fondamentale dell’amore tra un padre e una figlia. Un padre presente, a tratti apparentemente ingombrante, comunque essenziale. Un amore filiale che non si spezza nemmeno dopo la lacerazione estrema che segna la distanza incolmabile, ma non il distacco. Era mio padre: una frase pronunciata con dolore, con amore, con orgoglio”. Federica Molè nasce a Comiso (Ragusa), nel Sud Est della Sicilia, nel 1987. Dopo il liceo, si trasferisce prima a Siena e poi a Milano, per seguire gli studi letterari. Nel 2010 diventa giornalista professionista. Ha collaborato con La Repubblica, la Gazzetta del Sud e l’Ansa di Palermo. Nel 2012 vince la Borsa Giavazzi e trascorre un breve periodo nella redazione calcio della Gazzetta dello Sport. Nel 2015, continuando le sue collaborazioni, comincia a lavorare nel settore pubblicitario, a Milano. Oggi è una giornalista e producer freelance.
(*) Ossigeno di Federica Molè, Architype, Collana Kintsugi, 128 pagine, 15 euro
di Andrea Di Falco