martedì 23 settembre 2025
La parabola del riscatto è completa. Ousmane Dembélé ha vinto il Pallone d’Oro. L’attaccante del Paris Saint-Germain, reduce dalla vittoria della Ligue 1, della Coppa di Francia, della Supercoppa nazionale, della Champions League e della Supercoppa Uefa ha battuto il giovanissimo Lamine Yamal, forse il favorito dalla stampa. In top 10 sono finiti – tra gli altri – anche Raphinha (Barcellona), Vitinha (Psg) e Mohamed Salah (Liverpool). Non manca in classifica neanche Kylian Mbappé (Real Madrid), solo settimo, e la stella del Chelsea Cole Palmer, che ha vinto la Uefa Conference League e il Mondiale per Club. Al nono posto, invece, il portiere azzurro – del Psg – Gigio Donnarumma, reduce dalla sua migliore stagione in carriera e fresco di trasferimento al Manchester City. L’ex Milan e Paris ha vinto il premio Yashin come miglior portiere della stagione. Il premio di miglior squadra e miglior allenatore sono stati assegnati al Psg e al suo tecnico Luis Enrique, mentre Yamal ha vinto il trofeo Kopa, assegnato al miglior giovane dell’anno.
Tornando a Dembélé. L’attaccante francese si è finalmente scrollato di dosso la nomea di talento sprecato. Il classe 1997 è arrivato, a soli 20 anni, al Barcellona dopo un’ottima – una sola – stagione al Borussia Dortmund. Gli spagnoli hanno prelevato Dembélé per 148 milioni di euro, al tempo terzo acquisto più costoso per il Barcellona e calciatore francese più pagato di sempre. Ma Ousmane non si rivela “all’altezza” delle aspettative. Un attaccante esterno che sbaglia l’ultimo passaggio, prende spesso la decisione sbagliata, si arrabbia in campo, segna poco e, soprattutto, si fa male spesso. Si, al Barcellona vince molto, ma gioca poco e al di sotto delle sue potenzialità.
Né Ernesto Valverde, né Ronald Koeman né Xavi sono riusciti a trovare la chiave per sbloccare il talento e i gol di Dembélé, che nel 2023 decide di non rinnovare il contratto con i blaugrana e passa al Paris Saint-Germain, dove trova Luis Enrique. Anche lui appena arrivato. Il tecnico spagnolo, per lungimiranza, per curiosità, o forse solo per mischiare le carte, schiera Ousmane prima punta, visto che il francese è praticamente ambidestro. Da questo momento in poi, la storia la sappiamo tutti. Con la maglia del Psg Dembélé ha segnato in 90 partite più gol di quanti ne abbia fatti in sei anni al Barcellona. Ha vinto da protagonista due Ligue 1, due Coppe di Francia, due Supercoppe, una Champions League e una Supercoppa Uefa. E, a confermare il fatto che fosse lui l’erede naturale del Pallone d’Oro, gli sono stati assegnati anche premi individuali come miglior giocatore della Champions, capocannoniere della Ligue 1, miglior giocatore della League 1, miglior giocatore della Supercoppa Uefa.
L’incubo del Barcellona è cresciuto, si è preso la sua rivincita, è diventato una stella.
di E. F.