venerdì 19 settembre 2025
I partenopei non sfigurano all’Etihad Stadium. In un’atmosfera silenziosa e surreale, il Napoli ha tenuto testa al Manchester City per 60’, ma è caduto sotto i colpi di Erling Haaland e Jérémy Doku. In realtà, l’undici di Antonio Conte – per forza di cose inferiore sulla carta all’armata guidata da Pep Guardiola – ha giocato a viso aperto fino all’espulsione per fallo da ultimo uomo del capitano Giovanni Di Lorenzo sul bomber norvegese, al 21’ del primo tempo. Da lì in poi, i partenopei hanno deciso di chiudersi dietro e difendersi, sfruttando qualche ripartenza. E pensare che, finché non sono rimasti in 10, i giocatori del Napoli avevano prodotto la migliore occasione della partita, impegnando Gigio Donnarumma in una parata delle sue.
Quindi, fuori Kevin De Bruyne – con annessa standing ovation di quello che fino a pochi mesi fa è stato il suo stadio – e dentro Mathias Olivera, per ricalibrare la difesa azzurra. E si è visto come Antonio Conte sia entrato nella testa dei suoi calciatori, con Kdb che non ha fatto un fiato e si è seduto coi compagni in panchina, e Rasmus Højlund che ha accettato l’onere di dover temporeggiare, tenere palla, e giocare per 70’ spalle alla porta. E infatti, la superiorità numerica dei citizens non si è riflessa sul tabellone fino al 56esimo, quando lo stesso Haaland ha trafitto di testa Vanja Milinković-Savić, incolpevole sui gol del City e autore di un’ottima partita (purtroppo per Alex Meret). una palla che gli era stata servita da Phil Foden. Una volta aperto il barattolo, tutto è stato più facile per i padroni di casa, che hanno siglato la sentenza dopo un rapido dribbling in area di Jérémy Doku, che il centrocampista belga ha concluso con un sinistro rasoterra e stretto per battere il l’estremo difensore serbo al 65’. Con questi tre punti contro la capolista e campione in carica della Serie A, il City di Pep si lascia alle spalle il timido inizio di stagione in Premier League (due vittorie e due sconfitte).
“Tutti quanti siamo rimasti con l’amaro in bocca, perché dispiace. Ho preparato una partita come l’abbiamo giocata nei primi 20', poi l’espulsione ha cambiato la partita, non sto a dire se sia giusta o meno perché non l’ho neanche vista”, ha detto Conte ai microfoni dei giornalisti. “Contro il City è difficile anche in 11 contro 11, ma ho visto un grande atteggiamento. I ragazzi sono stati bravi a tenere botta, giocare qua è sempre difficile, poi se rimani 80’ in 10 diventa impossibile”, ha aggiunto l’ex Chelsea. Che comunque vuole sottolineare l’impegno e l’abnegazione dei suoi. “Sinceramente io nei primi 20’ ho avuto la sensazione di aver preparato la partita nella maniera giusta. La sensazione era di poter fare male. Io ho fatto il calciatore e so che dopo un po’ subentra la stanchezza, infatti al 70’ ho fatto tre sostituzioni per far entrare gente più fresca. Comunque sono contento per l’abnegazione e per la mentalità dei ragazzi, esco dalla partita con sensazioni positive, anche per il cammino europeo”. E conclude: “Oggi abbiamo fatto quello che dovevamo fare”.
di Edoardo Falzon