lunedì 8 settembre 2025
Gianmarco Pozzecco lascia l’incarico di commissario tecnico: “La decisione è mia”
È stata “la mia ultima partita”. Così ha esordito Gianmarco Pozzecco nei momenti successivi alla sconfitta dell’Italia agli Ottavi di Finale degli Europei di basket. Nessuna polemica. Anzi, solo emozione e gratitudine. “Ringrazio il presidente Gianni Petrucci che mi ha dato l’onore di allenare la nazionale: è stato il più grande onore della mia vita avere questo ruolo. Ringrazio il general manager Salvatore Trainotti per aver creduto sempre in me. Ringrazio il mio staff, sono i miei fratelli. Amo tutti i miei giocatori”. Un addio in lacrime, accompagnato da parole che raccontano la profondità del legame costruito con il gruppo. “Oggi sono molto triste perché vedo i ragazzi soffrire, non perché ho perso. Non mi interessa che tipo di allenatore sono, non mi interessa della mia carriera e di quello che pensate di me. Nella mia carriera da allenatore mi concentro solo sui miei giocatori. Non lo dico perché abbiamo perso, ma perché li ho visti soffrire”. E ancora: “Posso essere il peggior allenatore del mondo, ma come ho detto loro nello spogliatoio, nessuno ha il rispetto che ho io per i giocatori italiani. Nessuno li ama più di me: forse troveranno un altro che li amerà come me, ma non più di me’’.
Sul parquet, l’Italia ha visto interrompersi il suo cammino europeo contro una Slovenia non irresistibile, sebbene spicchi la prestazione di un Luka Dončić in versione dominante. Il fuoriclasse dei Los Angeles Lakers ha firmato 30 punti nel solo primo tempo – complice un azzardo di strategia difensiva italiana – indirizzando la partita. Gli azzurri hanno concesso troppo nella prima metà di gara, reagendo soltanto nella ripresa con una rimonta che li ha riportati fino al meno uno nell’ultimo quarto. Ma lo sforzo non è bastato: la Slovenia si è imposta 84-77, staccando il pass per i Quarti di Finale. Miglior realizzatore per l’Italia Simone Fontecchio con 22 punti, seguito da Saliou Niang a 12.
E l’equazione Slovenia uguale Dončić è facile da fare alla luce della carriera del talento dei Los Angeles Lakers. Ma non può essere un alibi per l’Italia che ha sconfitto pochi giorni fa la Bosnia-Erzegovina e la Spagna. Nonostante un avvio di torneo altalenante, con le sconfitte contro Polonia e Francia, il numero 77 della Nba si è caricato sulle spalle la propria nazionale, confermandosi un talento fuori scala. Con 32,4 punti di media a partita, ha superato quota 1.100 punti con la maglia slovena diventando, a soli 26 anni, il miglior realizzatore della storia del basket del suo Paese. Nei tornei continentali, i suoi 22,5 punti di media in 21 incontri lo collocano alle spalle soltanto di leggende come Nikos Galīs (31,2 punti), Radivoj Korać (24,8 punti) e Drazen Petrović (23,2 punti). Numeri che certificano la grandezza di un campione destinato a segnare un’epoca. In Nba e in campo internazionale.
Mentre, riguardo alla panchina azzurra, si è imposto con forza il nome di Luca Banchi. Fino a due giorni fa, è stato il commissario tecnico della Lettonia. Reduce da un quinto posto al mondiale 2023, il profilo del tecnico toscano – ex Atene, Milano e Siena – potrebbe fare bene al gruppo che ha ben costruito e avviato il Poz.
di E. F.