giovedì 4 settembre 2025
L’altoatesino è riuscito a mettere da parte l’amicizia. E forse, i più maliziosi, se lo sarebbero aspettato. Jannik Sinner ha liquidato il collega italiano Lorenzo Musetti ai Quarti di Finale dello Us Open in soli tre set, staccando il pass per la Semifinale. Un perentorio 6-1, 6-4, 6-2 non ha lasciato scampo all’ottima racchetta carrarina, che seppur stia vivendo il suo miglior momento in carriera, non ha potuto niente contro il numero uno del ranking. E pensare che qualcuno avrebbe previsto un duello quasi ad armi pari. Ma l’emozione – ancora una volta – ha giocato brutti scherzi su Musetti, che ha commesso errori non da lui ed è sembrato sin dai primi scambi troppo bloccato e macchinoso. Ad attendere Sinner ora c’è Felix Auger-Aliassime. Il canadese, numero 27 del mondo e 25 del seeding, ha avuto la meglio dopo oltre quattro ore di battaglia su Alex De Minaur, numero 8, con il punteggio di 4-6, 7-6, 7-5, 7-6). Nell’altra Semifinale si affronteranno Carlos Alcaraz e Novak Djoković, per una sfida dal sapore di Finale anticipata.
“È stata una grande prestazione, molto solida. Ho iniziato molto bene la partita”, ha dichiarato Sinner, già proiettato al prossimo incrocio contro la talentosa racchetta canadese. E ha aggiunto: “Ogni giocatore che arriva in Semifinale in un torneo del Grande Slam può dire di stare giocando il suo miglior tennis”. I precedenti dicono 2-1 per il nordamericano, ma l’ultimo confronto, a Cincinnati, si era chiuso con un dominio di Sinner, che aveva lasciato appena due giochi all’avversario.
Dopo la sconfitta, Musetti ha riconosciuto la superiorità del rivale: “Sono rimasto impressionato da Jannik oggi, mi ha spinto al limite. È migliore di me, e lo ha dimostrato. Ha strameritato”. E ancora: “Jannik ha vinto su tutti gli aspetti. Non avevo mai giocato di notte e credo ci sia parecchia differenza. Non sono mai riuscito a trovare una quadra di gioco che gli abbia dato fastidio”. Il toscano ha analizzato con lucidità i momenti chiave del match: “Il secondo set è quello in cui ho servito meglio. Quando ho avuto due palle break di fila, avrei potuto rischiare un po’ di più. L’unico rimpianto che posso avere è quello di non essere riuscito a ingabbiarlo nel mio gioco. Ero sempre un po’ in balia del suo gioco”. E ha aggiunto: “Io non l’ho messo tanto in difficoltà stasera. Credo che sicuramente una chiave è quella di servire veramente bene per avere una chance di avere uno scambio. È opprimente da fondo. È solidissimo, concede pochissimo da fondo. Ho sbagliato anche tanto. Carlos Alcaraz forse è l’unico che in una condizione ottimale può dargli fastidio”.
di Edoardo Falzon