martedì 6 maggio 2025
La paura, a Maranello, è che manchi più di una cosa. Anche il team principal della Ferrari, Frédéric Vasseur, si è dovuto chiedere cosa sia che sta facendo andare tutto male in casa della Rossa, dopo un Gran Premio di Miami che ha visto Charles Leclerc e Lewis Hamilton arrivare alla bandiera a scacchi relativamente al settimo e all’ottavo posto. Il muretto è stato messo sotto pressione da scambi radio tesi, con i due piloti insofferenti a ordini di scuderia ritenuti tardivi o inefficaci. Ma dietro le polemiche comunicative si cela un dato tecnico allarmante: al traguardo, la SF-25 ha accusato un ritardo di quasi un minuto dalla McLaren di Lando Norris. Un distacco che certifica la superiorità della MCL39, in particolare per l’ampiezza della finestra di utilizzo ottimale delle sue componenti. Vasseur, nella consueta conferenza post-gara, ha respinto le accuse di gestione tardiva della strategia: “Andiamo diretti al punto. Non ci abbiamo messo così tanto, qualcosa come un giro e mezzo”, ha dichiarato, riferendosi al controverso scambio di posizioni tra Hamilton e Leclerc. “Quando hai due auto su strategie diverse, la prima cosa da capire per me è se chi è dietro è più veloce a causa del Drs oppure no”. Da lì, la decisione: “Abbiamo provato a prendere chi ci precedeva e, non essendoci riusciti, abbiamo chiesto di rinvertire le posizioni”.
Per Vasseur, la dinamica rientra in una linea guida precisa: “Abbiamo una politica generale e seguiamo quella. Il punto non è scambiare le posizioni e poi rifarlo se non si riesce a prendere l’auto che ti precede. Il problema in quella fase della gara era capire se chi era dietro fosse effettivamente più veloce o se fosse semplicemente l’effetto del Drs”. Nessun ripensamento, dunque: “Onestamente, penso che abbiamo fatto quanto andava fatto. Si può sempre discutere se sarebbe stato meglio farlo mezzo giro prima o dopo, ma in tutta onestà il nostro l’abbiamo fatto”. Hamilton, in particolare, ha espresso frustrazione per l’ordine ricevuto, e Vasseur non ne fa mistero: “Ho parlato con Lewis e capisco perfettamente la sua frustrazione. Sono campioni, la loro ambizione è vincere e chiediamo loro di lasciar passare il loro compagno. Non è facile, non lo è mai e oggi non ho visto nessuna altra squadra farlo. In primo luogo noi corriamo per la Ferrari e come squadra penso che abbiamo fatto un buon lavoro”.
Tuttavia, il punto dolente non risiede nella gestione interna, bensì nel ritardo tecnico accumulato: “Preferisco parlare del perché abbiamo concluso a un minuto dalla McLaren”, ha tagliato corto Vasseur. Il vero nodo, secondo il team principal, resta il rendimento in qualifica: “Dove abbiamo perso tanti punti è stato in qualifica, quando abbiamo fatto i nostri migliori giri su gomma usata. Non siamo riusciti a sfruttare il potenziale delle gomme nuove e il giro che abbiamo fatto su quelle usate non era così male. Chiaramente dobbiamo migliorare in questo e fare un passo in avanti”.
Anche il passo gara, seppur condizionato dal traffico, non ha fornito segnali di discontinuità rispetto alla concorrenza: “Penso che probabilmente fossimo al livello di Red Bull e Mercedes”, ha osservato Vasseur, che ha però riconosciuto la netta superiorità della McLaren in questo contesto: “Penso che oggi la McLaren fosse su un altro pianeta. Non abbiamo mai detto che avremmo potuto lottare con loro, ma che con una migliore posizione in griglia avremmo potuto giocarcela con Verstappen e le Mercedes”. La pista americana, favorevole alla MCL39, ha esaltato i punti di forza della monoposto inglese: “Oggi eravamo molto lontani, perché l’auto era molto più limitata dall’asse posteriore, il che si sposa meglio con l’approccio della McLaren”. Eppure, l’inizio di stagione aveva raccontato un’altra storia: “In Arabia Saudita Charles è stato più veloce degli altri dal giro 10 in avanti, una volta liberatosi dell’aria sporca. A volte riusciamo a impensierirli, altre no, ma non è abbastanza. Non basta riuscire a sfidarli una volta ogni tanto”.
Guardando al futuro, il focus si sposta sugli aggiornamenti attesi nelle prossime tappe: “A Barcellona avremo tutti una nuova ala anteriore, come previsto dal regolamento. Forse sarà un reset delle prestazioni per tutti. Prima di allora ci saranno Imola e Monaco. Porteremo alcuni aggiornamenti”. L’obiettivo dichiarato è migliorare la coerenza tecnica della monoposto: “Onestamente, penso che il problema principale per noi oggi, guardando anche alla McLaren, fosse la loro capacità di estrarre il potenziale. Rispetto agli altri, la loro macchina è molto più coesa. L’attenzione nelle prossime gare sarà sul mettere tutto insieme e tirare fuori il meglio dalla vettura”.
di E.F.