lunedì 3 febbraio 2025
Uno scambio di questa portata non si vedeva dalla trade di Kareem Abdul Jabbar dai Milwaukee Bucks ai Los Angeles Lakers. Poco più di un giorno fa, il mondo del basket si è svegliato letteralmente sottosopra: i Lakers hanno dato ai Dallas Mavericks Anthony Davis, in cambio di Luka Dončić. Forse lo scambio più clamoroso nella storia della franchigia californiana, che aveva scritturato il centro ex New Orleans Pelicans nel 2019, in un contesto vincente che ha portato alla conquista del 17° anello da parte dei Lakers nel 2020. Il fattore chiave di questo scambio, è stata la volontà dei Mavericks di puntare a un difensore forte (anzi fortissimo), per provare un super exploit nella parte finale della stagione e, perché no, anche ai playoff. Inoltre, i problemi della dirigenza con l’idea molto fantasiosa di “disciplina” di Dončić – difficilmente mantiene il peso forma, una delle cause dei suoi vari fastidi fisici – avrebbero reso Nico Harrison consapevole del fatto che Luka non fosse incedibile, Anzi.
“Sono le difese a vincere i campionati”, ha spiegato il general manager della compagine texana dopo aver ceduto ai Lakers il suo miglior giocatore per un centro come Davis (e anche Max Christie, più una scelta al primo round del prossimo draft). Alcuni tifosi avrebbero voluto misurare la febbre a quello che, tradotto in termini europei, è il direttore sportivo della loro squadra del cuore, ma la verità è che, come spesso è accaduto con personalità ingombranti (Kyrie Irving, Shaquille O’Neal e lo stesso LeBron James) alcune squadre devono liberarsi del proprio passato per andare avanti. Fatalità ha voluto che mentre a Dallas la dirigenza cominciava a stufarsi di Dončić, Rob Palinka, calcolatrice alla mano, iniziava a fare due conti: LeBron, 40 anni, Anthony Davis, 31 anni, Markieff Morris, 36 anni e così via. Bisognava trovare un campione che potesse vestire i panni del Greatest of all time. E chi se non il miglior marcatore della scorsa stagione, nonché l’Mvp della Finale della Western conference, ex rookie dell’anno nel 2019, per cinque volte nel first team dell’Nba All Star? Certo è che questo trade ha gettato nello sconforto i campioni e le “bandiere” dei team di Nba. Nessuno è incedibile, nessuno è al sicuro. A rendere l’idea della portata di questo scambio ci ha pensato un altro atleta, un calciatore – anche se per stazza avrebbe potuto pensare a una carriera nella pallacanestro – della Roma: Mats Hummels. “Grazie a dio non puoi essere scambiato in questo modo come giocatore di calcio”, ha scritto il difensore su X. Infatti, né Davis né Dončić (ma neanche LeBron James e i compagni di squadra dei Lakers) erano a conoscenza di essere stati scambiati dalle rispettive franchigie. L’hanno scoperto grazie alla stampa specializzata.
di Edoardo Falzon