lunedì 16 settembre 2024
A Bologna Matteo Berrettini e Flavio Cobolli hanno portato l’Italia alle finali di Coppa Davis. Gli azzurri non hanno tradito le attese e hanno sconfitto l’Olanda, rappresentata da Botic Van de Zandschulp e Tallon Griekspoor, confermando la nazionale in testa al proprio girone. A Malaga, molto probabilmente, Jannik Sinner non ci sarà solamente in veste di tifoso. Dopo aver spinto i suoi alla vittoria, il numero uno al mondo aiuterà l’Italtennis a provare a raggiungere l’obiettivo ormai confermato: riconquistare l’insalatiera. Le prestazioni dell’Unipol Arena, intanto, hanno gettato benzina sul fuoco della speranza.
La difesa del titolo azzurro è passata prima dal match di Berrettini, che dopo la vittoria su Van de Zandschulp è andato ad abbracciare la racchetta di San Candido, con il quale prima del match aveva chiacchierato a lungo. “Mi ha dato una bella spinta e anche un po’ di pressione. Ma Jannik – ha aggiunto il tennista romano parlando a Super Tennis – è stato la ciliegina sulla torta di una settimana spettacolare”. Per poi aggiungere che a Malaga “ci proveremo con tutti noi stessi e spero di esserci. Abbiamo il giocatore più forte del mondo, la squadra più compatta del mondo e il tifo più caldo del mondo”, ha ragionato Berrettini. Ma battere la racchetta olandese è stato meno facie del previsto, con il tennista romano che ha dovuto giocare di rimonta dopo aver concesso il primo set a Van de Zandschulp. “Tutta la squadra mi ha spinto al successo – ha aggiunto nel post gara Matteo – E poi sarà l’aria di casa, il pubblico, il fatto che giocare davanti a voi è speciale e che l’ho sognato fin da quando ero bambino”, ha chiosato Berrettini.
Una giornata da ricordare anche per Flavio Cobolli, esordiente nella Coppa Davis, che ha vinto contro l’ormai esperto Tallon Griekspoor. Di testa e cuore. Il romano è sceso in campo spinto dalla vittoria di Matteo Berrettini, portandosi a casa il primo tie break per 7-4. Ma l’Olandese non si è affatto dato per vinto, allungando il match fino al terzo set in cui Cobolli, grazie anche al tifo di casa è riuscito a chiudere la partita contro un avversario veramente ostico, con un lungo linea manifesto di quanto sia concretamente cresciuto come giocatore. “Ho realizzato il sogno che avevo da bambino – ha esordito il capitolino classe 2002 – sono contento e fiero di me stesso. Questa non è la vittoria mia, ma di squadra. Senza il calore e supporto di tutti non sarebbe finita così”, ha concluso Cobolli nel post gara.
di Edoardo Falzon