America’s Cup: si chiudono i due Round Robin, Orient Express torna a casa

martedì 10 settembre 2024


La settimana del primo Round Robin dell’America’s Cup non ha fornito enormi sorprese rispetto alle regate preliminari, a parte registrare la crescita di Alinghi Red Bull Racing con il primo albero di boat one finalmente riparato e a segno e alcuni confronti verbali effervescenti tra i protagonisti. Le regine bizzose e incontrastabili del secondo Round Robin sono state le avverse condizioni meteorologiche. Con l’arrivo delle avvisaglie della prima perturbazione atlantica della stagione autunnale proveniente dal Golfo del Leone (Medicane per quelli trendy, Libecciata per i Tirrenici, Maestralata per i Sardi, Ponentata per alcuni Liguri), l’ultima settimana è stata segnata da scrosci temporaleschi e tempeste di fulmini sulla capitale catalana. Si sono quindi alternati momenti di calma piatta a colpi di vento da direzioni spesso incerte, e il comitato ha tenacemente disposto (tramite le avveniristiche boe Gps con motore elettrico e manovrabili da un qualsiasi strumento portatile) sempre il miglior campo di regata possibile.

Onda e vento hanno anticipato quelle che potrebbero essere condizioni probabili, almeno in alcuni giorni, per l’America’s Cup in programma dal 12 ottobre. Questa situazione ha sostanzialmente normalizzato i risultati di Emirates Team New Zealand e Luna Rossa Prada Pirelli, alle prese con vere o presunte rotture e anomalie dei sistemi di bordo, qualche folgore molto mediatizzata ma non per questo meno pericolosa, giornate sfortunate durante le quali probabilmente i team più blasonati hanno provato delle soluzioni nuove in attesa delle prossime regate, sicuramente molto meno interlocutorie. Esaurita con i due Round Robin la singolarità regolamentare di questa 37ª edizione, con il Defender che partecipa al girone eliminatorio senza che in quelle regate siano assegnati punti, si aprono le porte con le Semifinali ai confronti diretti che assegneranno la Louis Vuitton Cup. Il vincitore sfiderà in finale dell’America’s Cup il Defender Emirates Team New Zealand, che da oggi fino ad allora starà in hangar in attesa di conoscere il nome del challenger ufficiale.

In una giornata, l’ultima dei RR, sfortunatissima per il team italiano, Ineos Britannia raggiunge Luna Rossa Prada Pirelli in testa alla classifica e la costringe alla regata di spareggio. Dopo aver già dominato nella giornata di sabato in condizioni di vento forte e onda formata, lo scafo britannico si rivela velocissimo anche in condizioni di vento medio e mare calmo e dopo una partenza impeccabile, tentata e perfezionata nei RR e che si è dimostra tanto letale da fare scuola, grazie ad un paio di marcature da manuale del match race, raggiunge bruscamente il suo passo. Alla barca italiana in questo spareggio sembrava mancassero vari gradi all’orza e qualche nodo di velocità. Al netto di un’ultima giornata costellata da episodi negativi, il team è consistente nelle prestazioni, la barca è estremamente veloce, le manovre sono fluide e la reazione ai contrattempi istantanea.

Ineos, in condizioni estreme, pur perfettamente condotta è sembrata la barca più nervosa del lotto, il suo evidente beccheggiare però, non ne ha influenzato le prestazioni anche in condizioni di vento medio. Il rientro del team britannico alla base di Port Vell dopo lo spareggio è stato salutato dall’esplodere da tutte le trombe dal Moll dEspanya al Moll de Pescadors, assordando la città vecchia e la barceloneta.

Le stesse trombe che salutano Ineos Britannia vincitore salutano anche l’uscita di scena definitiva di Orient Express Racing Team. L’ultima sfida a presentarsi in ordine di tempo sembra non aver preso bene le misure con una barca che è sembrata capace di notevoli punte di velocità. Dispiace per l’eliminazione di un team giovane, che ha avuto modo di far vedere sprazzi di bellissimo match race, che stava trovando nemmeno troppo lentamente una quadra, che meriterebbe di crescere. Quasi banale adesso pensare, visti i precedenti nei due Round Robin, che il team inglese scelga per le Semifinali come avversari i loro vicini di base, gli svizzeri di Alinghi Red Bull Racing, che tra problemi al rigging e qualche errore di gioventù hanno iniziato a metà dei Round Robin a macinare manovre e raccogliere punti, finalmente non più penalizzati da una sfortuna che si era rivelata impietosa.

Per Luna Rossa quindi si potrebbe prospettare una sfida contro gli americani di American Magic del New York yacht club, barca sicuramente innovativa e capace di ottime prestazioni, ma fragile, un po’ indietro nella messa a punto e con soluzioni che sembrano ancora dover essere sfruttate al meglio. A questo, si aggiunge l’infortunio seguito da ospedalizzazione di uno dei due timonieri, Paul Goodison, sostituito da Lucas Calabrese: argentino, bronzo nel 470 a Londra 2012. Una “role transition” che gli lascia solo quattro giorni per trovare anche l’equilibrio necessario a timonare in Semifinale insieme a Tom Slingsby, dopo la prova di esordio non certo esaltante contro New Zealand.

L’equilibrio, invece, Paul Goodison sembra averlo perso sabato appena dopo la regata, camminando sulla leggera copertura aerodinamica già oggetto di protesta di stazza, rovinando nel pozzetto di uno dei ciclisti, che solo su Patriot pedalano rivolti verso poppa. Gli inglesi di Ineos, viste le prestazioni degli ultimi tre giorni, potrebbero anche azzardare una sfida diretta a Luna Rossa, puntando su un vantaggio psicologico sicuramente possibile nei confronti dell’equipaggio italiano dopo due sconfitte in condizioni meteorologiche molto diverse.

In ogni caso, per portare la Coppa America nella bacheca del Circolo della vela Sicilia di Mondello, Luna Rossa Prada Pirelli ha un solo, strettissimo, sentiero da percorrere: mettere la prua davanti a quella di tutte le altre barche, con costanza di risultati e consistenza di prestazioni.


di Mario Bergamini