Come funziona la nuova Champions League

venerdì 30 agosto 2024


36 squadre, un unico girone, otto partite a squadra nella prima fase, i punti che servono per staccare il pass per il tabellone. Chi non è rimasto confuso davanti ai sorteggi, avvenuti ieri, della nuova Champions League, o è l’ideatore stesso del format oppure mente. Ma proviamo a fare chiarezza: sono 36 le squadre qualificate alla nuova Coppa dei campioni, e non 32 come negli scorsi anni. Queste, sono state scaraventate in un girone unico, che funziona esattamente come un campionato nazionale (3 punti per la vittoria, uno per il pareggio). Ogni compagine disputerà quattro partite in casa e quattro in trasferta, e gli abbinamenti sono stati sorteggiati al solito modo – diversamente, in Europa League e Conference League, i sorteggi sono stati affidati per la prima volta a un software – dalle urne della Champions. Inoltre, nella prima fase delle nuove coppe non sono previsti derby nazionali (ma già dagli Ottavi saranno permessi).

Un’altra enorme novità – per chi scrive, l’unica che ha realmente migliorato le competizioni europee – è che nessuna squadra eliminata da una competizione potrà “scivolare” in quella minore. Infatti, le prime otto classificate del girone unico, accederanno direttamente agli Ottavi di Champions League. Le squadre classificate tra la nona e la 16ª posizione, andranno ai play-off (i Sedicesimi) come teste di serie (come nel tennis), mentre dalla 17ª alla 24ª classificata si qualificheranno ai play-off come non teste di serie. Quindi, con avversari sulla carta più difficili da battere. Dulcis in fundo, i team che finiscono tra la 25ª e la 36ª posizione, saranno eliminati dalla competizione. Senza andare in Europa League. E, nel caso dell’Uel, non scenderanno in Conference.

Ma bisogna fare un passo indietro. E tornare sul sorteggio, avvenuto ieri. Tutte e 36 le partecipanti alla prossima Champions League erano inserite in quattro grandi contenitori, chiamati “fasce”, redatte in base al coefficiente Uefa di ogni team. Questo ranking, tiene conto dei risultati in Europa di ogni squadra nelle scorse 5 stagioni. Quindi, vincere lo “scudetto”, o il campionato nazionale, non da alcuna garanzia di essere in prima fascia.

Questa Champions sarà meglio o peggio delle passate edizioni? È certamente troppo presto per dirlo. Ciò che è certo, è che il calcio europeo – ovvero i vari campionati nazionali – funziona tutto allo stesso modo, e forse la differenza apportata dai gironi, dai sorteggi, da spettacolari sfide tra andata e ritorno, forse era proprio questo che rendeva le coppe europee così magiche, così speciali. Sicuramente, la scossa di assestamento ci sarà eccome. Ma molto probabilmente, quando l’inno della Champions tornerà a suonare, tutti i dubbi e le perplessità sul nuovo format torneranno ad essere decisamente relativi.


di Edoardo Falzon