Aspettando le Olimpiadi, fuori di... Senna

mercoledì 3 luglio 2024


A meno di un mese dall’inizio della competizione sportiva più attesa, le Olimpiadi di Parigi, l’affaire sulla balneabilità della Senna non è stato ancora risolto, anzi. Dopo numerose proteste e segnalazioni, i dati sulla qualità dell’acqua della Senna usciti lo scorso 29 giugno e riferiti alla settimana tra il 16 e il 23 giugno hanno sancito l’impossibilità di svolgere le gare di nuoto di fondo e triathlon nel luogo preposto.

La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha dichiarato: “La qualità dell’acqua rimane cattiva a causa del contesto idrologico sfavorevole: piogge, flusso segnato da una forte pressione, sole scarso, temperature sotto la media stagionale e un inquinamento a monte”.

La stessa che aveva promesso, insieme a Emmanuel Macron, di fare un tuffo nel fiume a dimostrazione di quanto la Senna fosse pulita, balneabile e, quindi, il luogo perfetto per lo svolgimento non solo dell’inaugurazione, ma dello svolgimento di alcune gare.

D’altra parte, i due hanno deciso di spendere quasi 1.5 miliardi di euro su questo progetto, definendo l’intervento come fondamentale per la città, anche dopo le Olimpiadi, perché Parigi avrebbe potuto godere di nuovi spazi balneabili lungo il fiume.

Ma batteri e agenti inquinanti non seguono le regole politiche, ma solo quelle legate a fattori di realtà: e infatti le concentrazioni batteriche sono addirittura aumentate invece che diminuite (anche perché, al netto di tutte le misure, continuano gli sversamenti nel fiume). Il dato più allarmante riguarda la concentrazione di escherichia coli, anche detto batterio fecale: le concentrazioni, che non dovrebbero superare le 1000 unità che formano colonia (ufc)/100 ml, hanno raggiunto le 13mila unità.

I nuotatori hanno già espresso il loro categorico rifiuto a gareggiare in acque simili. I cittadini – al netto di alcune iniziative goliardiche come il flash-mob di defecazione di massa in occasione del presunto e promesso bagno di Macron e Hidalgo – non hanno lasciato molti dubbi sul loro sentire, esprimendolo in voti alle elezioni legislative dello scorso weekend.

E ora, che fare? Nel mondo sportivo si paventa la possibilità di spostare le gare a Nizza. Il mondo politico esclude questa ipotesi proponendo di cambiare le date delle competizioni per farle svolgere nel luogo preposto.

Noi, appassionati lettori e sportivi, possiamo solo sperare che questa tragica buffonata venga risolta, soprattutto per gli atleti e le atlete che dovranno gareggiare. Quindi, non possiamo che prendere in prestito un modo di dire francese del mondo del teatro, sperando che tutto si risolva per il meglio: “Merde” [mɛʁd]!


di Claudia Diaconale