venerdì 7 giugno 2024
“Non è la Serie B agonistica a dolerci. Brucia piuttosto la ferita profonda di sentirci cittadini di serie B”. Questo il messaggio che porta la firma di Mohamed Sanna Ali, presidente del Santa Lucia Sport, squadra di basket in carrozzina. Così, mentre la pallacanestro della Capitale festeggia la promozione della Virtus Roma in Serie B1, c’è chi invece non ha voglia di esultare. E in una missiva indirizzata al sindaco della Città eterna, Roberto Gualtieri, viene detto: “Amaro è constatare che 21 scudetti, 24 finali di campionato disputate consecutivamente, 3 Champions Cup e numerosi altri trofei tra Coppa Italia, Supercoppa e Coppa Europea che hanno fatto del Santa Lucia Basket la squadra più titolata d’Italia in tutte le discipline sportive, non sono bastate per ottenere null’altro che un’occasione per poterle rappresentare le nostre istanze”.
Viene così specificato: “Amaro è constatare che quella carrozzina che ciascuna e ciascuno dei nostri atleti vive oggi non come un ostacolo ma come lo strumento di emancipazione grazie al magico incontro con il nostro sport, rappresenta forse agli occhi dell’Amministrazione una deminutio, che rende meno interessante e meritevole il nostro percorso e i nostri traguardi. Eppure, ci amministriamo e sosteniamo completamente da soli dal 2018 e nulla mai abbiamo chiesto. Eppure – è indicato – dalla Serie B, 2022/2023, nella quale ci trovavamo non per retrocessione ma per rinuncia dovuta alla carenza di risorse, siamo stati promossi in Serie A nella scorsa stagione e abbiamo lanciato il cuore oltre l’ostacolo, scegliendo di disputarla per non privare le nostre atlete e i nostri atleti della possibilità di vivere un’esperienza così bella e formativa come quella del campionato maggiore. La stessa ragione per la quale li abbiamo portati in Europa, dando fondo senza rimpianti a tutte le nostre risorse e capacità manageriali, che abbiamo imparato a maturare in questi ultimi intensissimi anni. Nessun rimpianto, appunto”.
Si legge: “Quello di dover accettare che il solo ostacolo che finora ci è risultato insuperabile è questa nostra città immensa e dall’immenso cuore che tuttavia non è in grado di darci una casa. Un luogo dello sport in cui allenarci, disputare le partite, avviare i più piccoli al nostro sport e restituire alla nostra community il sostegno e l’amore che in questi anni non ci ha mai fatto mancare. Avrebbe potuto constatarlo anche lei di persona, venendoci a trovare in una delle occasioni in cui l’abbiamo invitata insieme all’assessore Onorato. A nulla sono valsi i contatti con l’assessorato iniziati all’indomani dell’insediamento della sua giunta, le proposte e i progetti da noi stessi, insieme ad altre primarie società di basket in piedi della Città, portati all’attenzione degli uffici competenti. Molte telefonate, mediazioni, incontri, possibilità, aperture, promesse, financo dichiarazioni pubbliche di imminente risoluzione a partire da settembre”.
Così, ieri, il Santa Lucia Sport “gli atleti, il presidente e lo staff di volontari che hanno dato l’anima per tenere in piedi questo miracolo di inclusione sociale, prima che di agonismo, alzano bandiera bianca. Noi che abbiamo risalito rampe scoscese, aggirato barriere, sorriso e gioito di quello che alcuni altri vedono come un limite, ci arrendiamo. C’è un gradino troppo alto che non riusciamo a salire. È la nostra – amatissima – Roma”.
di Redazione