New York ha un nuovo re, si chiama Jalen Brunson

venerdì 3 maggio 2024


I New York Knicks hanno eliminato i Philadelphia 76ers in sei partite. In una serie combattutissima, in cui la squadra della Grande Mela ha segnato complessivamente 650 punti e quella della Pennsylvania 649, i Knicks hanno passato il primo turno dei playoff con un aggregato di 4-2. Adesso, nelle Semifinali di Conference i newyorkesi dovranno vedersela con gli Indiana Pacers, che sono riusciti a sconfiggere i Milwaukee Bucks sempre 4-2, complici gli infortuni di Giannīs Antetokounmpo e Damian Lillard.

A New York poi, è nata una nuova stella: quella di Jalen Brunson. 1,87 metri di altezza per 90 chili, per molti un playmaker troppo basso per giocare in Nba, è diventato il secondo giocatore dopo Michael Jordan ad aver segnato più di 39 punti consecutivi a partita in una serie dei playoff. Nella serie più fisica della fase a eliminazione, dove gli sono stati fischiati a sfavore calci, pugni, gomitate, ginocchiate, sgambetti e perfino un tentativo di suplex (dati de La Giornata Tipo), ha messo a segno: in gara tre 39 punti, in gara quattro 47, in gara cinque 40 e in gara sei, stanotte, 41 punti. Il tutto, giocando in media 44 minuti a partita e – visto il credo difensivo di coach Tom Thibodeau – difendendo a uomo sul suo avversario diretto.

La ricostruzione dei Knicks, iniziata nel 2020 con l’allenatore mustard-stained – come viene giocosamente definito dai tifosi della Grande Mela – sta pian piano dando i suoi frutti. Dopo anni di oblio in fondo alla classifica della Eastern Conference, nelle ultime quattro stagioni New York si è qualificata per i playoff tre volte, raggiungendo al massimo le Semifinali di Conference (perse 4-2 contro i Miami Heat l’anno scorso, arrivati poi in finale). Adesso, i Knickerborckers si sono piazzati al secondo posto nella regular season, dietro ai Boston Celtics, che sono stati la migliore squadra dell’Nba in assoluto. Con le distanze accorciate tra le franchigie dell’est – vista la quantità di campioni e campioncini che pullulano sulla costa atlantica – la rincorsa alla finale di Conference non sembrerebbe proibitiva come negli anni passati. Anche grazie a Jalen Brunson, convocato peraltro da Steve Kerr per le Olimpiadi di Parigi di quest’estate.


di Edoardo Falzon