lunedì 20 novembre 2023
La teoria dice che basterebbe un pareggio. La realtà insegna che partite come quella di stasera, dove l’Italia di Luciano Spalletti giocherà contro l’Ucraina per strappare un pass per Euro 2024, vanno vinte a tutti i costi. A maggior ragione se, nascosto in un angolo, il fantasma dei playoff osserva l’operato della Nazionale azzurra. Prima l’Italia ha saltato due Mondiali di calcio, poi ha vinto gli Europei 2020, poi Roberto Mancini e i suoi si sono dimenticati come si vince – e allora il commissario tecnico ha abbandonato la nave a ferragosto scorso – quindi è arrivato l’ex mister del Napoli, che sembrerebbe aver infuso nuova energia tra le fila degli Azzurri. Dopo queste montagne russe emotive, i tifosi italiani vorrebbero solo un po’ di stabilità. E una vittoria, stasera, potrebbe chiudere in anticipo il discorso qualificazione (pratica che poteva essere archiviata anche prima) e far tirare un sospiro di sollievo a tutti gli appassionati e – non ultima – alla Figc.
L’Italia allenata da Spalletti è tutt’altro che perfetta, ma non manca di talento e tenacia. Il tecnico e i giocatori hanno “una voglia matta di andare a difendere il titolo europeo” ha dichiarato il mister. “Noi siamo quelli là e abbiamo il dovere di andare a difenderlo. Molti nostri giocatori sanno che fatica è costato quel titolo, quindi ci faremo trovare pronti”, ha assicurato il campione d’Italia in carica. Secondo il centrocampista della Nazionale e dell’Inter Nicolò Barella, in un ambiente come quello dell’Italia (dove di tempo per costruire ce n’è sempre poco), i risultati con Luciano si sono visti quasi subito. “Giochiamo un calcio propositivo, la vittoria contro la Macedonia del Nord ci ha dato una grande iniezione di fiducia” ha detto la mezzala classe 1997.
Anche se il tecnico azzurro prevede quattro o cinque cambi tra i titolari per stasera, l’unica vera incognita rimane il rigorista. Dopo il quarto errore di fila di Jorginho dagli undici metri, non è difficile pensare che, se capiterà l’occasione, il mister o i compagni opteranno per un’altra opzione. Barella, intanto, si è candidato, ma anche Domenico Berardi, Gianluca Scamacca e Matteo Politano (per citarne alcuni) sono abituati a tirare dal dischetto. La sensazione, è che qualora venisse fischiato un rigore, lo calcerà chi sarà più sicuro di mandare il pallone in rete, senza dare troppo peso alle gerarchie.
di Edoardo Falzon