Sinner batte Berrettini: è la “bestia nera” per i suoi connazionali

giovedì 10 agosto 2023


Jannik Sinner ha avuto la meglio su Matteo Berrettini al Masters 1000 di Toronto, al secondo turno del torneo canadese. Il derby azzurro è andato all’altoatesino, che si è imposto in soli due set con il punteggio di 6-4, 6-3. I due tennisti italiani non hanno disatteso le aspettative del pubblico e hanno dato vita a un match ricco di colpi, giocando scambi di altissimo livello. Per la prima mezz’ora i due si sono studiati, con un botta e risposta in cui a regnare è stato l’equilibrio. In questi 30 minuti, Berrettini si è procurato le azioni migliori, e Sinner è riuscito a neutralizzarle. Ma quando il primo set stava scivolando via, il romano ha cominciato a peccare nel servizio e nel dritto, solitamente i suoi punti forti. L’azzurro classe ’96 ha ceduto al più giovane avversario cinque game, compromettendo così il suo incontro. La testa, la tecnica e la resistenza dell’altoatesino hanno avuto la meglio su Matteo, che si è visto annullare sette palle break nel primo set.

Archiviata la pratica 6-4, quella che era solo una inerzia positiva nel primo spezzone di gara si è trasformata in supremazia: nel secondo set Berrettini si è arreso a Sinner, portando a casa solo tre game. Va detto però, che le sensazioni per il tennista della Capitale sono positive, si è finalmente visto qualche “sprazzo” del suo tennis dei tempi migliori. Il dato curioso è che Jannik, settima testa di serie del Masters 1000 canadese, è per ora imbattuto negli incontri diretti con i connazionali: una vera e propria “bestia nera” per i tennisti italiani.

Ora, ad attenderlo al varco, c’è Andy Murray, che ha eliminato Max Purcell nella ricerca degli ottavi di finale. Sinner ha commentato così il passaggio del turno: “È stata una partita molto difficile. Sia io che lui abbiamo servito molto bene: ogni punto nei game di servizio era importante. Nel primo set lui forse ha avuto qualche chance in più: nel secondo ho provato a restare lì, e lui mi ha regalato qualcosa. Buona partita da parte mia”.

“È bello vedere Matteo di nuovo sano e pronto a competere”, ha concluso il classe 2001.


di Edoardo Falzon