I sauditi all’assalto dello sport

lunedì 31 luglio 2023


Nei caldi giorni di luglio l’attenzione di tutti gli appassionati di calcio è morbosamente attratta dal calciomercato. I giornali si riempiono di voci, sussurri e spifferi sulle trattative e sulle mezze intese tra le squadre impegnate ad assicurarsi le prestazioni delle superstar del calcio. Da molti anni ai tifosi delle squadre italiane non resta che accontentarsi degli scarti dei campionati più ricchi come la Premier League britannica, nuovo paradiso di grandi campioni e giovani talenti in cerca di gloria. Da qualche tempo ci si sono messi anche i sauditi con i loro petrodollari ad attrarre campioni che non hanno ancora imboccato il viale del tramonto e che potrebbero guardare agli stadi italiani come palcoscenici su cui dimostrare di valere ancora qualcosa. Attratti dalle offerte milionarie di squadre infarcite di giocatori che in Italia non troverebbero spazio nemmeno nelle partite in spiaggia, le superstar dei campionati europei accettano di svernare in Arabia Sauditaimpoverendo ancora di più il quadro tecnico del nostro calcio. Ma il problema non è confinato al calcio. 

I sauditi hanno sferrato un attacco frontale al business dello sport e da qualche mese impazza la grande sfida tra il Pga Tour, l’organizzatore dei tornei professionistici di golf negli Usa e la Liv, la creatura dell’ex golfista Greg Norman che, finanziato da un fondo saudita, ha convinto campioni quasi a fine carriera e vere e proprie stelle nascenti a sfidarsi in un torneo con regole nuove e più spettacolari. La guerra è continuata in tribunale ed è finita con uno spettacolare accordo tra tutti i contendenti che dovrebbe rivoluzionare il mondo del golf, anche se con un pericoloso monopolio di fatto. Ma davvero i soldi dei sauditi rovineranno il bel calcio romantico di una volta?

Dovremo abbandonarci alla nostalgia rivedendo affranti le immagini sgranate che riempivano i nostri pomeriggi domenicali? È possibile che l’ingresso di nuovi attori interessati a contendersi le prestazioni degli atleti finirà con il migliorare il livello complessivo dello spettacolo: i giocatori per ottenere i lauti ingaggi dei sauditi dovranno comunque affermarsi nei campionati con maggiori tradizioni, l’aumento degli spettatori in paesi dove lo sport non ha grande seguito ne aumenterà la domanda e, come sempre, il grido disperato di chi guarda al passato finirà per perdersi in un futuro che garantirà più risorse e più spettacolo. Ma solo chi saprà innovare potrà beneficiare della concorrenza, agli altri non resteranno che le repliche di Novantesimo minuto.

 (*) Direttore dell’Osservatorio sull’economia digitale dell’Istituto Bruno Leoni


di Carlo Amenta (*)