Ultimi Romantici, icone di un altro calcio in gol per la beneficenza

lunedì 3 luglio 2023


“A casa ci è sempre stato spiegato che è decisamente più importante essere felici, piuttosto che essere ricchi”. Una frase attribuita a Matthew Le Tissier, Le God, icona del Southampton e di un calcio che non c’è più. Quel calcio che sabato primo luglio ha visto insieme, allo stadio Benito Stirpe di Frosinone, appassionati del pallone e gli idoli di un’altra epoca (nel senso più positivo del termine): Totò Schillaci, icona di Italia ’90 e di un Mondiale che ha lasciato l’amaro in bocca; quel Tir di Simone Tiribocchi con il vizio del gol; Moreno Torricelli, da falegname al tetto d’Europa con la Juventus; Pasquale Luiso, bomber di provincia la cui esultanza a Stamford Bridge – con la maglia del Vicenza – è diventata una foto da far vedere ai ragazzini.

L’evento è stato messo in piedi da “Calcio-Ultimi Romantici”, community molto seguita sui social. Anche da ex calciatori, come “Fabio Cannavaro, Gianpiero Piovani, Stefan Schwoch. Chi è il più attivo? Ma, tutti direi”. L’iniziativa aveva uno scopo benefico: il ricavato è stato devoluto alla Dynamo Camp, organizzazione no-profit dedicata a bambini affetti da patologie gravi o croniche.  “Siamo stati bravissimi – racconta Paolo all’Opinione – abbiamo allestito tutto in poco tempo. Salvatore Schillaci, Moreno Torricelli, Simone Tiribocchi e Pasquale Luiso hanno subito aderito”. Come hanno giocato? Non hanno segnato ma, come dicono quelli bravi, “si sono impegnati per la squadra”, fornendo “assist in campo” e fermandosi a parlare con gli altri giocatori, ovvero i follower di “Calcio-UItimi Romantici”, che hanno avuto la possibilità di vivere questa giornata che difficilmente scorderanno.

Due squadre, una con indosso la maglia casalinga del Frosinone e l’altra con quella da trasferta. E tanto divertimento. Una partita dove hanno vinto tutti (“il risultato non conta”). Mentre i progetti per il futuro non mancano: “Sicuramente in cantiere c’è altro – afferma Paolo – dobbiamo però ancora riprenderci dall’ubriacatura di sabato, è stato un susseguirsi di emozioni”. Come quando Torricelli “ha soccorso un follower-giocatore, impugnando il nostro secchio blu con la rigorosa spugna gialla. Se non è poesia questa”.

C’è di più: “Stiamo avendo un ritorno enorme, ci stanno sommergendo di messaggi. Anche altre società ci stanno contattando. Abbiamo ancora in sospeso qualche altra gloria del passato, che per impegni già presi non ha potuto partecipare. Però non voglio spoilerare nulla”.

Insomma, il bello deve ancora arrivare: “Siamo un insieme di persone legate da un sentimento romantico condiviso. Vogliamo ricordare il calcio di una volta, quello dei campetti di periferia e di personaggi con un determinato spirito. Basti pensare che alle quattro leggende avevamo messo a disposizione uno spogliatoio, solo per loro. Invece, sono voluti stare con gli altri, con cui hanno parlato, in un vortice di aneddoti e ricordi. Difficilmente, oggi, possiamo vedere un Lionel Messi o un Cristiano Ronaldo ad appuntamenti di questo tipo”. Romantici, dopotutto, si nasce. Non si diventa.


di Claudio Bellumori