Ritratti. Un miracolo chiamato Blackburn Rovers

venerdì 19 maggio 2023


Stagione 1994/1995. Stagione dei miracoli, di Dookie dei Green Day e Parklife dei Blur. Una stagione che spezza la monotonia. Una stagione di freschezza del campionato inglese. Una stagione targata Blackburn Rovers e un’impresa che prende forma nella zona nord-ovest della Perfida Albione.

C’è il Manchester Utd campione in carica e un Newcastle di Kevin Keegan che nelle prime partite del torneo è un vero e proprio rullo compressore. Indietro seguono il Nottingham Forest e i Rovers, che in panchina hanno uno scozzese non qualunque: Kenny Dalglish, fortissimo giocatore della sua era, che colleziona in bacheca trofei con Celtic e Liverpool. Come tecnico, quell’anno mette in campo una squadra che gli amanti dei giochi manageriali ricorderanno per delle figure mitologiche: in porta Tim Flowers, in difesa il granitico Colin Hendry, Tim Sherwood a centrocampo, il corazziere Chris Sutton in attacco. Che viene affiancato da un certo Alan Shearer (a fine campionato le reti saranno 34, con tanto di palma di capocannoniere).

In un finale elettrizzante, il Blackburn Rovers la spunterà sui Red Devils di un punto: 89 a 88. I primi possono esultare, nonostante la sconfitta patita a Liverpool. Il Man Utd si ferma al cospetto del West Ham.

Il successivo seguente arriverà in Coppa di Lega nel 2002 (2-1 al Tottenham, con i gol di Matt Jansen e Andy Cole). Un lampo nel buio. Uno schiaffo alla monotonia, una favola dei giorni nostri. Lontano da sceicchi, ma vicini a un calcio ancora romantico. Nonostante tutto.


di C.B.