Lotus a Vallelunga con Bardelli, Silva e Cippone

venerdì 28 aprile 2023


Roma cerca di scrollarsi di dosso la sfiga “green” con le treccine e lo fa sul suo circuito prediletto e con vetture rigorosamente a benzina: la Lotus Speed Cup del prossimo fine settimana. Una bella sfida per nomi rodati del panorama motoristico capitolino e non. Dai box e tra i meccanici qualcuno la butta in caciara: “Aoooh!… questa non è roba per ragazzotti dell’ultima generazione”. Ovviamente l’allusione è agli ambientalisti imbratta tele e blocca strade.

Così Vallelunga si fregia anche del Lotus Speed Cup, e la collaudata coppia Gianluca Bardelli e Pietro Silva accetta la sfida: questa volta non per fronteggiarsi, come avveniva fino agli anni ‘90, bensì per dimostrare che in mani italiane il progetto Lotus Eclat torna attuale e competitivo. Non solo nelle competizioni monomarca, soprattutto, gareggiando con Alfa Romeo e Porsche.

Bardelli e Silva avevano già fatto squadra alla “Trecento Chilometri” di Vallelunga su Alfa Romeo Giulietta: dimostrandosi affiatati e capaci di lavorare insieme al risultato.

Questa volta a Vallelunga cercheranno di dimostrare l’attualità competitiva della Lotus Eclat: circa 200 CV di potenza bastevoli per il Lotus Speed Cup PBR Italy del prossimo 29 e 30 aprile, e suscettibili di quelle migliorie che potrebbero far figurare la scuderia anche in altri circuiti europei e britannici. La Eclat appartiene alla stessa categoria della Lotus Elite, ma anche della Renault Alpine A 310 e della Porsche 924: a metà anni Settanta la vettura entrava nel “Campionato sport su strada Hscc” (quello britannico per intenderci. L’imprenditore lucano Nicola Cippone è pronto a giurare che il duo Bardelli Silva potrebbe riuscire a perfezionare il progetto Colin Chapman (patron Lotus) di mezzo secolo fa. La Eclat è una versione fastback della Elite: Identiche nella meccanica, negli interni e nella parte anteriore della carrozzeria, due coupé che si distinguevano esclusivamente nella coda, nella parte posteriore della carrozzeria.

Come nella tradizione del marchio Lotus, il telaio è il solito trave centrale con sospensioni indipendenti sulle quattro ruote equipaggiate di freni a disco: un classico delle carrozzerie gran turismo in vetroresina per le competizioni. Come ricetta ormai classica è il suo quattro cilindri in linea bialbero: un sedici valvole di 1973 centimetri cubi equipaggiato da cambio manuale.

Insomma, meccanica semplice ed efficace abbinata al contenimento dei pesi; suggerimenti italiani di Giorgetto Giugiaro.

Oggi a raccogliere in Italia la sfida della Lotus è il manager lucano Nicola Cippone: da sempre estimatore del marchio britannico, e dopo il “test race” di Silva e Bardelli sarà lo stesso Cippone a condurre da pilota la Eclat sulle piste italiane ed europee. Probabilmente la vedremo presto negli impegnativi circuiti austriaci e nei rodati britannici. Del resto la Lotus Eclat ha girato da metà anni Settanta a Silverstone, Brands Hatch, Oulton Park, Cadwell Park, Donington e un po’ ovunque nel Commonwealth.

La Lotus Eclat Racing del team Cippone è nata in Gran Bretagna, e lì ha subito la prima preparazione per le competizioni. “Seguiremo ovunque Nicola – aggiunge Gianluca Bardelli – perché sia io che Pietro Silva apprezziamo la sua passione e dedizione al progetto. Ci ricorda lo spirito e l’entusiasmo che animava le scuderie degli anni Settanta: allora i piloti socializzavano e non avevano certo la faccia concentrata ed asociale di chi vive solo al computer… si sporcavano le mani in officina e conoscevano la meccanica. Oddio, dimentico spesso che si parla solo d’elettronica, algoritmi e centraline…”. Bardelli scherza, e noi di rincalzo “ma è vero che dopo una certa età i piloti iniziano a perdere secondi? Ci ha fatto caso?”. “Forse chili? – ribatte Bardelli – Ecco perché i fissati si pesano più volte prima delle gare. Io non credo d’aver perso né peso né secondi: forse qualche decimo di secondo lo perdo quando devo calarmi in un nuovo progetto… per esempio passando dalla Jaguar all’Alfa ed oggi alla Lotus: però mi adatto velocemente: incrociamo le dita – chiosa Bardelli ridacchiando – sperando che quelli di Ultima Generazione non ci blocchino la Cassia bis direzione Vallelunga”.


di Redazione