Nba: sono arrivati i playoff

lunedì 17 aprile 2023


I Play-off di Nba sono ufficialmente iniziati. Come diceva un ispirato Blutarsky (John Belushi) in Animal House: “Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”. Questa è forse la massima perfetta per descrivere il finale della stagione di Nba, caratterizzato dalle serie a eliminazione – giocate al meglio di sette – con in palio il titolo di campione assoluto della Lega. Dopo la complicata lotteria dei Play-in, ha finalmente preso forma il tabellone della competizione: A est, i Milwaukee Bucks sfidano i Miami Heat, i Cleveland Cavaliers i New York Knicks, i Philadelphia 76ers i Brooklyn Nets e i Boston Celtics gli Atlanta Falcons. A ovest, invece, i Denver Nuggets sono abbinati con i Minnesota Timberwolves, i Phoenix Suns con gli LA Clippers, i Sacramento Kings con i Golden State Warriors e i Memphis Grizzlies con i Los Angeles Lakers.

Sulla costa atlantica degli Stati Uniti, le pretendenti principali per il titolo di campione di Conference – quindi finalista dei Play-off – sarebbero tre: i Celtics, i Sixers e i Bucks. Ma in Nba, i pronostici sono fatti per essere infranti. Ieri, nel primo match tra Milwaukee e Miami, la stella di casa Giannīs Sina Ugo Antetokounmpo ha battuto forte la schiena dopo soli 11 minuti di gioco, lasciando i suoi in balia dei colpi degli Heat (che quando si tratta di Play-off cambiano faccia). A ovest, anche la stella dei Grizzlies Ja Morant è caduta male. Al giovane talento di Memphis si è piegato il polso, e come “The greek freak” è in dubbio per gara 2. Sia i Bucks che i Grizzlies hanno perso inaspettatamente, contro due squadre che sono arrivate nella fase finale del torneo attraverso i Play-in.

Anche i Timberwolves sono stati sconfitti nella prima gare dei Play-off. Non è bastato uno dei migliori Anthony Edwards a scacciare i demoni del quintetto di Minneapolis, che non riesce a far fruttare le qualità individuali a servizio della squadra. Per comprendere la situazione complicata dei Wolves, una settimana fa Rudy Gobert – ricordato per essere stato il primo caso di Covid nell’Nba – ha risposto a Kyle Anderson, che lo ha accusato durante un timeout di essere troppo “soft” in difesa, con un sonoro destro. Il francese è stato sospeso, ha fatto pace con l’Ala piccola e poi è stato reintegrato, giusto in tempo per giocare le eliminatorie. Il clima che circonda i ragazzi di coach Chris Finch, comunque, non è dei migliori. Anche i Clippers, da sfavoriti, hanno trionfato in gara uno sui Suns, con un Kawhi Leonard in versione playoff da 38 punti in 42 minuti di gioco.


di Edoardo Falzon