Il Super Bowl va a Kansas City: Mahomes Mvp

lunedì 13 febbraio 2023


Il 57esimo Super Bowl è una di quelle partite che i fan del football, a prescindere dal colore della casacca, si ricorderanno per molto tempo. La finalissima, andata in scena nella notte fra domenica e lunedì, ha visto i Kansas City Chiefs scontrarsi con i Philadelphia Eagles per il titolo di campione dell’Nfl o, come preferiscono gli americani, di “campione del mondo”. Erano anni che non si assisteva a una partita così combattuta, ricca di colpi di scena, con sorpassi, contro sorpassi e ribaltamenti di fronte.

La sorte ha sorriso alla compagine di coach Andy Reid che, a soli dieci secondi dal fischio finale, rompe la parità e trionfa sugli Eagles al fotofinish. Ma torniamo un attimo indietro. Il match prende il via con l’attacco a sfondamento di Philadelphia, capitanata dal quarterback Jalen Hurts, che lancia e corre in maniera incontenibile. L’atleta segna quattro touchdown e corre, in tutta la partita, 65 yard, infrangendo il record all-time di Steve McNair che ne aveva percorse 64. Grazie ai loro drive offensivi, gli Eagles finiscono il primo tempo 24 a 14. Ma attenzione, Kansas City non è estranea alle rimonte. Super Bowl 54 docet.

Al terzo quarto, dopo un halftime show degno di nota, con una Rihanna visibilmente incinta che ha fatto ballare, cantare e sognare la folla del Glendale Stadium, i Chiefs partono all’offensiva. Patrick Mahomes, che si è infortunato una caviglia dopo un placcaggio, punta sull’intelligenza tattica, e lancia a meta il 24enne Kadarius Toney, prima per il sorpasso, e poi per l’allungo. Work smart, not hard.

Siamo agli sgoccioli, e la rimonta inizia a prendere forma, anche perché gli Eagles sono inspiegabilmente usciti dalla partita. Forse sono tornati in campo con la convinzione di aver già vinto. Errore da matita rossa. A quattro minuti dalla fine, però, Philadelphia riesce a pareggiare i conti, portando il match verso i tempi supplementari, che avrebbero permesso di respirare alla compagine di Nick Sirianni. L’overtime avrebbe rovinato gli sforzi di Kansas City, che probabilmente aveva già dato tutto per il sorpasso.

Ma un campione si riconosce anche da come regge la tensione, e Mahomes non si è fatto pregare. Nell’ultimo drive degli Chiefs, invece di passare la palla ai compagni, vede un pertugio nella difesa degli Eagles, e ci si butta a capofitto. Grazie alle yard guadagnate dal quarterback zoppicante, i suoi riescono – con dieci secondi rimasti sul cronometro – a calciare a meta. È goal. È vittoria. Kansas City vince il secondo Super Bowl in quattro anni, e Mahomes è il Most valuable player (Mvp) della partita. Con due anelli in tre finali giocate, a soli 27 anni, il regista texano si candida ufficialmente per essere l’erede di Tom Brady, che ha detto addio al football solo pochi giorni fa.


di Edoardo Falzon