Ritratti. Dennis Bergkamp: l’olandese (non) volante

venerdì 9 dicembre 2022


Corsi e ricorsi storici. Stasera, alle 20, Olanda e Argentina si affronteranno nei quarti di finale dei Mondiali in programma in Qatar. Proprio come nel 1998, quando a Marsiglia gli orange e i sudamericani si contesero il passaggio alle semifinali della competizione organizzata in Francia. E allora fu un vortice di emozioni: il vantaggio di Patrick Kluivert, il pareggio di Claudio Javier López, El Piojo, i tempi supplementari alle porte. Ma allo scadere ecco il colpo da maestro, pennellato dal genio uscito dalla lampada. O meglio, dal tulipano sbocciato ad Amsterdam, noto come Dennis Bergkamp. Un gol da antologia: l’attaccante ha agganciato in corsa uno spiovente, ha mandato fuori asse Roberto Ayala e ha insaccato il pallone alle spalle di Carlos Roa, portiere che disse no al Manchester United per la sua vocazione religiosa.

Antidivo, algido, pochi sorrisi. Ma uno spettacolo in movimento. I successi con l’Ajax (due Coppe dei Paesi Bassi, una Supercoppa, un Campionato, una Coppa delle Coppe e una Coppa Uefa), poi il trasferimento all’Inter dove conquisterà un’altra Coppa Uefa (sarà capocannoniere del torneo con 8 gol) ma il rendimento con i nerazzurri sarà altalenante.

Così è l’occasione per ricostruirsi una verginità calcistica gli è stata dagli inglesi dell’Arsenal, in un calcio ancora anni luce lontano dai fasti quotidiani. Arsène Wenger – tecnico francese icona in quel di Londra – dirà che la presenza dell’olandese è stata “una benedizione”.

Metterà piede nel mitico stadio di Highbury e con i gunners lascerà il segno: tre Campionati, quattro Coppe d’Inghilterra, quattro Charity/Community Shield. Di lui saranno memorabili assist e gol, come quello al Newcastle: Bergkamp, tirando fuori un coniglio dal cilindro, supererà Nikos Dabizas come solo i maghi sanno fare.

Classe al potere e per certi versi unico, visto che non amava volare in aereo. Ma i tifosi, di certo, con lui sono schizzati in alta quota. Anche perché il numero 10 andava oltre. Come capita a chi vede al di là della dimensione dei comuni mortali.


di Claudio Bellumori