Kipchoge: dalla Tribù al nuovo record mondiale

lunedì 26 settembre 2022


Dalle tribù nella contea dei Nandi, nel cuore dell’Africa nera, fino a diventare la stella più brillante della maratona. La storia di Eliud Kipchoge ha dell’incredibile. Non possiamo sapere se da piccolo, quando percorreva tutti i giorni 3,2 chilometri nel tragitto tra casa e scuola, pensava di diventare l’uomo più forte del mondo sui 42 chilometri. Distanza non casuale quella della maratona, perché è quella che – secondo la leggenda – ha percorso il messaggero Filippide durante la battaglia di Maratona per informare gli ateniesi della vittoria dei greci sui persiani. Correva l’anno 490 avanti Cristo e adesso, oltre 2500 anni dopo, a Berlino, Kipchoge ha percorso la mitica distanza in 2 ore 1 minuto e 09”.

L’atleta fenomeno del running vive con sua moglie Grace Sugutt e i suoi tre figli a Eldoret, in Kenya, un paradiso per i corridori di tutto il mondo. Con i suoi 37 anni, 1 metro e 67 per 52 chilogrammi, fa dell’allenamento costante il suo punto di forza. Vive praticamente in clausura al centro della corsa a Kaptagat, mentre il weekend si concede alla famiglia. A Berlino, attraversando la porta di Brandeburgo, ha vinto la sua 15esima maratona (su 17 partecipazioni).

Il keniano, accompagnato dalle nuvole tedesche, è transitato al giro di boa in 59 minuti e 51 secondi, migliorando a fine gara il suo record precedente di 30 secondi esatti: una enormità nel mondo dell’atletica. Prima della partenza, aveva dichiarato di essere “venuto per fare una buona gara. Non so come finirà ma sarà una buona gara”. Sul podio sale in staffetta il connazionale Mark Korir, arrivato al traguardo con un ritardo di quasi cinque minuti. Medaglia di bronzo per l’etiope Tadu Abate, che ha corso i 42 in 2 ore, 6 minuti e 28 secondi.

Sono ormai 20 anni che Kipchoge domina senza mezzi termini il mondo delle cosiddette “lunghe”. Risale alla primavera del 2002 la sua prima apparizione in ambito internazionale. Ai Mondiali di cross nella categoria “junior” arriva quinto. Niente di che. L’anno dopo è primo nella stessa competizione ed è anche oro ai mondiali di Parigi nei 5mila metri. È dal 2012 che Eliud si dedica solo alle maratone, vincendo tutte le più importanti: Berlino e Londra quattro volte, poi Chicago e Rotterdam.

Il suo record più spaventoso risale al 2019, quando nel Prater di Vienna corre la 42 chilometri in un’ora, 59 minuti e 40 secondi. È il primo uomo nella storia a concludere la maratona sotto la soglia delle due ore. Il crono, però, non venne omologato, perché Eliud era stato aiutato sia da ben 41 lepri che si erano alternate per mantenere lo stesso ritmo, sia da rifornimenti liberi.


di Zaccaria Trevi