Siamo tutti orfani di Federer

venerdì 16 settembre 2022


“Benvenuto tra i pensionati”. Ecco come la regina del tennis Serena Williams saluta il re, Roger Federer, che nella giornata di ieri con una lettera aperta a tutti i tifosi ha annunciato il suo ritiro dalle scene, dopo la Laver Cup. “God save the King” titola lEquipe, il quotidiano sportivo francese, che gli dedica la prima pagina. “Oggi non si è ritirato Federer, si è ritirato il Tennis” ha twittato lex tennista azzurro Adriano Panatta. È un grido addolorato che si leva allunisono. Ed è quello degli appassionati di tutto il mondo, in un’epoca in cui grazie agli hashtag dei social network, primo tra tutti Twitter, ognuno può rendere omaggio ai propri idoli.

Siamo tutti orfani di Federer. Il 41enne di Basilea ha contrapposto la grazia e leleganza alla fisicità assoluta, in un periodo di massima mediatizzazione del tennis e dei suoi protagonisti. È riuscito a rendere la bellezza funzionale, tanto che un campione come Rafael Nadal ha dovuto studiarlo, per “copiare” qualcosa del suo gioco per migliorare (e c’è pure riuscito). “È stato un piacere, un onore e un privilegio condividere con te tutti questi anni di carriera, vivendo insieme momenti fantastici fuori e dentro il campo” ha scritto su Twitter lo spagnolo, che non nasconde l’amicizia nata tra i due durante la loro rivalità sportiva.

Agli italiani dispiace che Federer non abbia mai vinto gli Internazionali di Roma. C’è andato vicinissimo nel 2006, quando fallì in modo clamoroso due match point contro Rafa. Roger è diametralmente opposto alla figura dello sportivo-robot, assemblato per vincere e dominare. Lo svizzero ha perso, e non ha mai nascosto la sua umanità. “Questa cosa mi sta uccidendo” confessa piangendo alla premiazione degli Open in Australia del 2009, sconfitto dal solito Nadal. A Wimbledon nel 2019 perde la finale contro Novak Djokovic commettendo gli errori più grossolani della sua carriera. Federer, prima di essere un atleta straordinario, è un uomo. Per questo forse è ispirazione per le “nuove leve”: un ragazzo ordinario che gioca come un alieno.

Il mondo dello sport si veste a lutto per il ritiro di Roger, perché con la sua naturalezza, grazia e trasparenza coinvolge e invita tutti alla sua festa. Un campione che ha vinto 20 Slam e ha giocato 1500 partite nel circuito Atp, che entra in campo non per i soldi, non per la gloria né per gli sponsor: Federer gioca a tennis perché ama giocare a tennis. Forse è vero che, come fa dire Dostoevskij al principe Mishkin, “la bellezza salverà il mondo”. Per adesso ha salvato il tennis.


di Edoardo Falzon